Nel frattempo, prosegue la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, «interverremo per mandare in porto altri interventi per assicurare ai giovani percorsi di continuità lavorativa e retribuzioni dignitose che incideranno positivamente anche sull'importo degli assegni pensionistici. Già nei prossimi giorni torneremo a incontrarci con le parti sociali: abbiamo preso impegni precisi con i cittadini e intendiamo rispettarli», conclude Catalfo.
Macro obiettivo dichiarato del negoziato è superare la rigidità della Legge Fornero e lo scalone di Quota 100, mettendo a punto una riforma, con forme di flessibilità in uscita, che abbia almeno con un orizzonte temporale decennale. Ma la flessibilità non è l'unico tema al centro del confronto: al centro anche giovani, donne, previdenza integrativa e meccanismi di rivalutazione. In particolare, l'attenzione sarà rivolta alle pensioni dei giovani, che con carriere discontinue e calcolo interamente contributivo rischiano di maturare assegni previdenziali molto bassi. Per questo, l'incontro dello scorso 27 gennaio ha sì aperto ufficialmente le danze, ma ovviamente non è stato risolutivo: è servito piuttosto a fissare i primi paletti per mettere a punto la road map di una trattativa che si annuncia lunga e tortuosa.
Oggi il primo round delle serie di riunioni tecniche calendarizzate per queste mese dedicata al tema delle pensioni di garanzia per i giovani. Le date delle prossime riunioni sono: il 7 febbraio su rivalutazione pensioni ed il 10 febbraio sulla flessibilità in uscita. Il 19 febbraio si discuterà di previdenza complementare.
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