Pensioni, la flat tax al 7% non attrae gli stranieri: solo in 268 hanno scelto l'Italia

La misura era stata pensata per far concorrenza a Paesi come il Portogallo

Pensioni, la flat tax al 7% non attrae gli stranieri: solo in 268 hanno scelto l'Italia
di Jacopo Orsini
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Lunedì 15 Maggio 2023, 17:30 - Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 00:18

La tassa piatta al 7% immaginata per attrarre i pensionati stranieri che decidono di trasferirsi nelle regioni del Sud Italia non decolla. L'agevolazione, secondo gli ultimi dati disponibili sulle dichiarazioni dei redditi, ha attratto solo 268 anziani provenienti dall'estero, con un gettito irrilevante per le casse dello Stato (un milione di euro).

 

Pensioni, la norma

La misura era stata pensata per far concorrenza a Paesi, come il Portogallo, che con le tasse azzerate e grazie al costo della vita basso e a un bel clima negli ultimi anni sono riusciti a richiamare migliaia di anziani dall'estero, soprattutto italiani. Finora però i risultati sono stati decisamente deludenti. Può darsi che l'incentivo non sia ancora abbastanza conosciuto e che serva ancora tempo. Ma è anche probabile che i paletti imposti per usufruire dello sconto rendano l'incentivo poco attraente.

Tanto che si comincia a ragionare su qualche possibile aggiustamento.

L'aliquota ridotta al 7% per i titolari di pensione di fonte estera è stata varata con la legge di Bilancio 2019 dal governo Lega-5 stelle guidato da Giuseppe Conte. Per avere l'incentivo è obbligatorio trasferire la residenza in Italia in un comune con meno di 20 mila abitanti di una regione del Sud (Sicilia, Calabria, Sardegna, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia). Il taglio alle tasse è valido per cinque anni.

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Nel 2019, primo anno di applicazione, il regime ha avuto un impatto «molto modesto», aveva sottolineato il Tesoro, con meno di 50 soggetti arrivati in Italia e una imposta sostitutiva dichiarata di 127 mila euro. I pensionati che si sono trasferiti in Italia sono poi cresciuti a 159 nel 2020 (con una imposta sostitutiva dichiarata di circa 512 mila euro) e a 268 nel 2021 (1,2 milioni l'imposta versata), con un reddito medio di poco più di 30 mila euro. Il numero dunque aumenta ogni anno ma resta trascurabile, anche guardando agli introiti per l'erario.

Il gettito extra delle imposte versate dai nuovi contribuenti, sempre secondo quanto stabilimento dal provvedimento, avrebbe dovuto essere utilizzato per finanziare le università meridionali specializzate nelle materie tecnico-scientifiche. L'idea alla base dell'incentivo, voluto soprattutto dalla Lega, era infatti anche quella di contrastare l'emigrazione studentesca dal Sud. Il milione incassato nel 2021 sicuramente non servirà a molto.

Pensioni, oltre 3.500 italiani si sono trasferiti in Portogallo per avere l'assegno detassato

L'obiettivo del governo giallo-verde era quello di rispondere ai paesi che attirano anziani stranieri con imposte super agevolate, in certi casi anche azzerate. Proprio come il Portogallo che non fa pagare niente per 10 anni a chi fissa la residenza nel paese. Una possibilità sfruttata, secondo i dati aggiornati al 2021, da oltre 3.500 italiani. Complessivamente invece gli assegni pagati dall'Inps a chi ha la residenza all'estero sono circa 326 mila a cui l'istituto di previdenza nel 2021 ha versato quasi 1,4 miliardi.

L'incentivo

L'obiettivo comunque non era solo di attirare anziani benestanti del nord Europa sfruttando il sole e l'alta qualità della vita italiana. Si voleva anche spingere al rientro nella Penisola gli emigranti, i connazionali andati all'estero nei decenni passati per lavorare. Gente che magari ora, spinta da un forte sconto sulle imposte, potrebbe decidere di tornare. Un incentivo che tuttavia finora non ha funzionato.

«Il motivo principale per cui il regime non ha riscosso successo è dovuto alle due importanti limitazioni contenute nella legge - è la spiegazione di Marco Cerrato, avvocato tributarista e partner di Maisto e Associati -. In particolare, il requisito del trasferimento in una regione del sud e la condizione che il comune di residenza abbia più di 20.000 abitanti. Per un potenziale interessato non residente o per un fiscalista estero chiamato a esprimere un parere sul nostro regime dei pensionati, le norme portoghesi sono sicuramente più attrattive perché consentono anche di vivere in una capitale europea come Lisbona».

Inoltre, sempre secondo Maisto, sarebbe stato opportuno prevedere che le imposte sulle successioni e donazioni si applicassero limitatamente ai beni presenti sul territorio dello Stato, con una conseguente esenzione sui cespiti posseduti all'estero. L'attenzione del pensionato per le imposte di successione, prosegue l'avvocato, è infatti «solitamente maggiore, rispetto a quella di un giovane contribuente, ai possibili risparmi delle imposte reddituali».


Sarà da vedere se il governo ora deciderà di allentare i vincoli. È anche probabile che sopra una certa età, oltre al sole e a una buona qualità della vita, si cerchino soprattutto servizi efficienti e ospedali a portata di mano. Caratteristiche che non sono sempre tipiche dei piccoli paesi del Mezzogiorno italiano.
 

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