Pensioni, gli aumenti slittano a marzo: gli importi degli arretrati (con le rivalutazioni)

Gli importi definitivi seguono l’andamento dei prezzi al consumo definito dell’Istat

Pensioni, gli aumenti slittano a marzo: gli importi degli arretrati
di Roberta Amoruso
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Giovedì 26 Gennaio 2023, 09:18 - Ultimo aggiornamento: 27 Gennaio, 01:06

L’Inps erogherà a marzo, non più a febbraio,  la rivalutazione e gli arretrati per le pensioni superiori a 2.101,52 euro (pari a quattro volte il minimo), ha precisato l’Istituto in una nota nella quale ricorda che per gli assegni fino a questa cifra si è erogata già da gennaio la rivalutazione rispetto all’inflazione del 100%.

«Dal 1° gennaio, si legge in una nota, l’Inps ha provveduto ad attribuire la rivalutazione delle pensioni e delle prestazioni assistenziali nella misura del 100% a tutti gli utenti che abbiano ottenuto in pagamento, nell’anno 2022, rate di pensione per un importo inferiore o uguale a 2.101,52 euro (quattro volte il trattamento minimo).

Per tutti gli altri pensionati, nel mese di marzo 2023, l’Inps procederà ad attribuire la perequazione in percentuale in base all’importo annuale in pagamento, come previsto dall’art. 1 comma 309 della legge di bilancio. Nel mese di marzo saranno inoltre posti in pagamento anche gli arretrati riferiti ai mesi di gennaio e febbraio 2023».

LA RIVALUTAZIONE

Gli importi definitivi seguono l’andamento dei prezzi al consumo definito dell’Istat, che ha stimato un’inflazione al 7,3%: gli assegni, però, saranno rivalutati al 5,3%, a causa dell’anticipo della perequazione al 2% prevista dall’ex Governo Draghi. Non solo. La rivalutazione al 100% spetta solo agli assegni non superiori a quattro volte il trattamento minimo, ovvero fino a circa 2.100 euro. Per gli importi più elevati è previsto un taglio sugli aumenti. La buona notizia è che per le pensioni minime degli anziani over 75 è previsto l’aumento fino a 600 euro.

I CALCOLI

Di fatto, ipotizzando un assegno di 2.800 euro (nel 2022), quest’anno tale valore viene incrementato del 3,869 per cento; con il sistema a scaglioni sarebbe stato incrementato del 7,300% fino a 2.101,52 euro; del 6,205% per la parte oltre 2.101,52 e fino a 2.626,90 euro; del 3,869% per la parte oltre 2.626,90 euro (in realtà l’anno scorso gli scaglioni erano diversi ma per semplificare utilizziamo quelli di quest’anno). La conseguenza è che con le regole attuali l’assegno passa a 2.908,33 euro circa, con il meccanismo a scaglioni sarebbe diventato di 2.992,69 euro.

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