Statali, in pensione a 70 anni per chi vuole lavorare. La modifica di FdI al Milleproroghe

Spetterà all’amministrazione pubblica accogliere la richiesta del dipendente

Pensione anticipata, uscita dal lavoro a non più di sette anni dal raggiungimento dei requisiti: norma estesa al 2026, ecco il meccanismo
di Michele Di Branco
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Mercoledì 25 Gennaio 2023, 18:09 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 15:10

Al lavoro fino a 70 anni, anche se sono stati raggiunti i requisiti per andare in pensione. Il dossier previdenziale sbarca nel decreto Milleproroghe con una importante novità che riguarda le pensioni degli statali. Un emendamento formulato da Fratelli d’Italia, sul quale sembra convergere buona parte della maggioranza che sostiene il governo, prevede che i dipendenti pubblici che hanno raggiunto 67 anni di età e che non hanno raggiunto i 36 anni di contributi «possono, su base volontaria, richiedere che la permanenza in servizio prosegua fino al raggiungimento del settantesimo anno di età». La proposta è contenuta in un atto depositato in commissione Bilancio del Senato a prima firma Domenico Matera. L’uscita posticipata dal lavoro, in ogni caso, non sarebbe automatica. Nell’emendamento si prevede infatti che spetti «all’amministrazione pubblica presso la quale il dipendente presta servizio accogliere la richiesta». L’operazione sarebbe a costo zero, in quanto non sono previsti «nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica».

Fonti alle prese con questa proposta spiegano che si tratta di una scelta che deriva dalla necessità di coprire alcune esigenze lavorative, considerato che, potenzialmente, quest’anno, attraverso lo strumento di Quota 103, potrebbero andare in pensione anticipata, dalle amministrazioni pubbliche, circa 10 mila lavoratori. 

SANITÀ
Sempre in tema previdenziale, tra gli emendamenti segnalati dai gruppi parlamentari al decreto milleproroghe uno dei centristi di Noi Moderati e uno della Lega propongono il posticipo a 72 anni della pensione dei medici.

Quello a firma Antonio De Poli (Noi moderati), in particolare, prevede che «a decorrere dal primo gennaio 2023 e sino al 31 dicembre 2026, il limite di età per il collocamento di ufficio a riposo è elevato su base volontaria alla data del settantaduesimo anno di età per il personale medico, dipendente o convenzionato, del Servizio sanitario nazionale. Tale facoltà è estesa anche al personale medico in servizio presso strutture private convenzionate con il Servizio sanitario nazionale, e ai docenti universitari di medicina e chirurgia». Altri emendamenti trasversali propongono l’estensione fino al 2026 della possibilità di accordi tra aziende e sindacati per l’uscita di dipendenti che si trovino a non più di sette anni dal raggiungimento dei requisiti per la pensione. 


LA CASA
Novità importanti sul fronte Superbonus: Milleproroghe: più tempo anche per Superbonus case popolari: in arrivo più tempo per permettere agli Iacp, gli Istituti autonomi case popolari, di usufruire della detrazione. In particolare Forza Italia chiede che per gli immobili «per i quali alla data del 30 giugno 2023 siano stati effettuati lavori per almeno il 60 per cento dell’intervento complessivo, la detrazione del 110 per cento spetti anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024». Ancora Forza Italia suggerisce di concedere tre mesi in più di Superbonus al 110% per le villette. Per le case unifamiliari nelle quali al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo, l’agevolazione massima al 110% potrebbe valere non più fino al 31 marzo ma fino al 30 giugno 2023. Novità in tema di utilizzo del suolo pubblico da parte delle imprese di ristorazione. Fratelli d’Italia punta a prorogare fino a fine anno la possibilità per bar e ristoranti di esercitare l’attività all’esterno su strade, marciapiedi e dehors. Agevolazioni in vista, caldeggiate da gran parte della maggioranza, per chi affitta. La cedolare secca potrà essere applicata “anche alle locazioni di unita’ immobiliari ad uso prevalente abitativo ove il conduttore sia un esercente, una attivita’ d’impresa, o di arti e professioni”. Infine un emendamento di Fratelli d’Italia istituisce nuovi fondi specifici, da 110 milioni, per Roma in vista del Giubileo del 2025. 

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