Pedaggi autostrade, si va verso lo stop ai rincari. Il caso dell'A24-A25

Pedaggi autostrade, si va verso lo stop ai rincari
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Sabato 29 Dicembre 2018, 14:54 - Ultimo aggiornamento: 30 Dicembre, 00:25
Niente rincari dei pedaggi autostradali. A questo sta lavorando il governo dopo che nei giorni scorsi è circolata la notizia di un netto aumento con l'inizio del nuovo anno. «Aria di ottimismo al Ministero dei Trasporti per una sterilizzazione ormai giudicata certa degli aumenti delle tariffe su gran parte della rete autostradale», riferiscono fonti del Mit, spiegando che il blocco riguarderà anche Aspi e Strada dei Parchi (A24-A25). Per alcune concessionarie si arriverà invece a «ritocchi minimi» e i gestori hanno comunque assicurato che sarà d'ora in poi valutato in modo più puntuale (sul singolo anno anziché ogni cinque anni) il rapporto tra tariffe, andamento dei prezzi e investimenti, aggiungono le fonti.

L'annuncio dal Ministero dovrebbe arrivare lunedì. Tuttavia su Strada dei Parchi il congelamento degli aumenti potrebbe rivelarsi più problematico per un intoppo con l'Anas. In una missiva la società si appella al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, affinché eviti che Anas faccia ricadere sugli utenti dell'A24-A25 il costo di ulteriori 73 milioni di euro relativi agli interessi sulle due rate del canone di concessione, che devono essere sospese per consentire la sterilizzazione delle tariffe ed evitare il rincaro. Nella lettera l'ad di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, spiega che era stato «raggiunto un accordo» con Anas per il differimento al 2028 del versamento delle rate 2018 e 2019 ma «la stessa ha aggiunto la pretesa di applicare sul valore delle rate posticipate, pari a 112.000.000 di euro, un tasso di interesse del 6% annuo al posto del tasso legale, come peraltro dal Mit indicato». Cosa «inaccettabile» e «frutto di un calcolo speculativo commendevole» per la concessionaria che invita dunque il ministro ad intervenire al più presto.

«Per dimostrare la nostra totale disponibilità ad onorare gli impegni concordati, abbiamo trasmesso ad Anas ed al Suo Ministero i testi da noi già firmati di tali accordi in cui ci impegniamo a non applicare alcun aumento dei pedaggi su A24 e A25 sino al 31 marzo prossimo rispetto alle tariffe attualmente applicate», conclude Ramadori nella missiva. Se non sarà risolta la questione, si rischia un aumento di circa il 19% dei pedaggi, costituito dal 12,8% entrato in vigore il primo gennaio di quest'anno, ma bloccato lo scorso mese di ottobre e fino a fine anno e dal 5,8% che scatterebbe a gennaio. Sempre in relazione a possibili rincari dei pedaggi autostradali, anche il Presidente della Regione Valle d'Aosta, Antonio Fosson, ha scritto una lettera al ministro Toninelli per chiedere che «non subiscano ulteriori aumenti per il prossimo anno».

Intanto la società autostradale Milano Serravalle-Milano Tangenziali ha deciso di sospendere fino al prossimo 31 gennaio l'adeguamento tariffario riconosciuto per il 2019. La sospensione dell'adeguamento tariffario riconosciuto in sede ministeriale - spiegano in Serravalle - deriva anche dalla «volontà di compensare, almeno in minima parte, i disagi arrecati all'utenza dalla chiusura parziale della Tangenziale Ovest di Milano, disposta per effettuare interventi di manutenzione straordinaria al viadotto di Rho».










Stop al rincaro dei pedaggi autostradali. A questo sta lavorando il governo dopo che nei giorni scorsi è circolata la notizia di un netto aumento con l'inizio del nuovo anno. «Aria di ottimismo al Ministero dei Trasporti per una sterilizzazione ormai giudicata certa degli aumenti delle tariffe su gran parte della rete autostradale», riferiscono fonti del Mit, spiegando che il blocco riguarderà anche Aspi e Strada dei Parchi (A24-A25). Per alcune concessionarie si arriverà invece a «ritocchi minimi» e i gestori hanno comunque assicurato che sarà d'ora in poi valutato in modo più puntuale (sul singolo anno anziché ogni cinque anni) il rapporto tra tariffe, andamento dei prezzi e investimenti, aggiungono le fonti.

L'annuncio dal Ministero dovrebbe arrivare lunedì. Tuttavia su Strada dei Parchi il congelamento degli aumenti potrebbe rivelarsi più problematico per un intoppo con l'Anas. In una missiva la società si appella al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, affinché eviti che Anas faccia ricadere sugli utenti dell'A24-A25 il costo di ulteriori 73 milioni di euro relativi agli interessi sulle due rate del canone di concessione, che devono essere sospese per consentire la sterilizzazione delle tariffe ed evitare il rincaro. Nella lettera l'ad di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, spiega che era stato «raggiunto un accordo» con Anas per il differimento al 2028 del versamento delle rate 2018 e 2019 ma «la stessa ha aggiunto la pretesa di applicare sul valore delle rate posticipate, pari a 112.000.000 di euro, un tasso di interesse del 6% annuo al posto del tasso legale, come peraltro dal Mit indicato».

Cosa «inaccettabile» e «frutto di un calcolo speculativo commendevole» per la concessionaria che invita dunque il ministro ad intervenire al più presto. «Per dimostrare la nostra totale disponibilità ad onorare gli impegni concordati, abbiamo trasmesso ad Anas ed al Suo Ministero i testi da noi già firmati di tali accordi in cui ci impegniamo a non applicare alcun aumento dei pedaggi su A24 e A25 sino al 31 marzo prossimo rispetto alle tariffe attualmente applicate», conclude Ramadori nella missiva. Se non sarà risolta la questione, si rischia un aumento di circa il 19% dei pedaggi, costituito dal 12,8% entrato in vigore il primo gennaio di quest'anno, ma bloccato lo scorso mese di ottobre e fino a fine anno e dal 5,8% che scatterebbe a gennaio. Sempre in relazione a possibili rincari dei pedaggi autostradali, anche il Presidente della Regione Valle d'Aosta, Antonio Fosson, ha scritto una lettera al ministro Toninelli per chiedere che «non subiscano ulteriori aumenti per il prossimo anno».

Intanto la società autostradale Milano Serravalle-Milano Tangenziali ha deciso di sospendere fino al prossimo 31 gennaio l'adeguamento tariffario riconosciuto per il 2019.
La sospensione dell'adeguamento tariffario riconosciuto in sede ministeriale - spiegano in Serravalle - deriva anche dalla «volontà di compensare, almeno in minima parte, i disagi arrecati all'utenza dalla chiusura parziale della Tangenziale Ovest di Milano, disposta per effettuare interventi di manutenzione straordinaria al viadotto di Rho».
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