Tasse e partite Iva: dal governo ok alla riforma: pagamento mensile

Tasse a rate per le partite Iva: dal governo ok alla riforma
di Francesco Bisozzi e Umberto Mancini
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Martedì 21 Luglio 2020, 00:20 - Ultimo aggiornamento: 13:17

Scadenze fiscali mensili per le partite Iva e prelievi automatici dal conto. La cash flow tax del direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini piace al ministero dell’Economia, al Pd e ai 5Stelle, candidandosi quindi a diventare una delle principali novità della riforma del fisco in arrivo in autunno. Per il viceministro dell’Economia del Pd Antonio Misiani si tratta di «una proposta interessante che merita un lavoro di approfondimento». Anche il M5S è d’accordo. La vice ministra dell’Economia Laura Castelli ha già condiviso nei giorni scorsi la proposta Ruffini ed è convinta che la riforma del sistema fiscale debba puntare sulle semplificazioni. 
Sulle stessa linea, pur con posizioni diverse, anche Confcommercio e Confesercenti e gli stessi commercialisti.

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LE POLEMICHE
Intanto ieri si è abbattuta su più di 4 milioni di contribuenti la tempesta perfetta del fisco, dopo il mancato rinvio a settembre dei versamenti degli acconti e dei saldi delle imposte sui redditi, programmati in precedenza per la fine di giugno e già spostati al 20 luglio e al 20 agosto (con maggiorazione dello 0,4%). Proprio Confcommercio ha lanciato l’allarme: «Le aziende non hanno liquidità sufficiente in questa fase». Sul piede di guerra pure i commercialisti che in seguito alla decisione di non concedere un’ulteriore proroga sono arrivati a minacciare lo sciopero e oggi illustreranno le forme di protesta. Mentre i partiti dell’opposizione hanno invitato i contribuenti alla disobbedienza tributaria. La soluzione proposta dal direttore dell’Agenzia delle Entrate eliminerebbe il meccanismo dei saldi e degli acconti annuali che crea non poche difficoltà a più di 4 milioni di contribuenti, cancellerebbe dal calcolo del reddito rimanenze e ammortamenti alleggerendo lo stock di credito d’imposta e dulcis in fundo permetterebbe allo Stato di approvvigionarsi con flussi di cassa più regolari. 
 


E sarà, par di capire, uno dei piatti forti della riforma del fisco, che entrerà nel vivo con la legge di Bilancio attesa per la seconda metà di ottobre, e su cui il governo ha dichiarato in più occasioni di voler puntare. Riforma che con ogni probabilità procederà a tappe e che non ambisce solo a semplificare il sistema, ma anche a proseguire il taglio del cuneo fiscale e a garantire la riduzione del prelievo per i redditi medi e le famiglie. I prelievi fiscali mensili diretti e automatizzati piacciono pure al partito di Matteo Renzi, Italia Viva, convinto che il rilancio dell’Italia dopo la pandemia da Covid passi per un fisco più semplice e a sostegno di cittadini e imprese. 

GLI SCHIERAMENTI
Tributaristi di spicco, come Vittorio Emanuele Falsitta, si sono schierati in queste ore con Ruffini, spiegando che innovazioni di questo tipo hanno il potenziale per cambiare in meglio la relazione tra fisco e contribuenti oltre che tra Stato e cittadini. Nel frattempo sono stati chiamati alla cassa ieri circa 4,5 milioni di contribuenti, soprattutto partite Iva, per i versamenti degli acconti e dei saldi delle imposte sui redditi. Ma erano in scadenza pure l’Iva della dichiarazione annuale se non precedentemente pagata, il saldo 2019 e il primo acconto 2020 della cedolare secca, il diritto annuale alla Camera di Commercio, l’imposta di bollo sulle fatture elettroniche del secondo trimestre 2020. Atteso un flusso di cassa superiore agli 8 miliardi di euro.  
 

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