Viene mantenuto innanzi tutto il regime "fortettario", anziché adottare a quello "analitico", come si era prospettato inizialmente, che verrà applicato a tutti gli autonomi, professionisti ed imprese aventi i requisiti per accedere al regime agevolato. Una decisione be accolta dai commercialisti e dalle associazioni di categoria, che guardano al risparmio di costi amministrativi che comporta il mantenimento di un regime semplificato (forfettario).
Naturalmente, con le agevolazioni sono stati introdotti anche dei vincoli per accedere alla flat tax. Il primo è il requisito del cumulo dei redditi, che stabilisce un tetto di 30 mila euro per chi cumula redditi da lavoro subordinato e pensioni. Il secondo vincolo concerne la spesa per la manodopera e cioè per le prestazioni di collaboratori o dipendenti, che ha un limite di 20 mila euro.
Sembrerebbe saltato il terzo vincolo, relativo allo stock di capitale, che misura il valore dei beni strumentali al lordo degli ammortamenti, con un tetto di 30 mila euro. Una scelta che molto dipenderà dalle coperture e dalle risorse messe a disposizione dall'abolizione della seconda fase della flat tax firmata Salvini, ma questo terzo paletto potrebbe ancora saltar fuori nel corso dell'iter parlamentare.
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