"Oggi approviamo una proposta che prevede la creazione di nuovi meccanismi di trasparenza e garanzia per le donne lavoratrici attraverso il rapporto sulla situazione del personale e la creazione di una certificazione della parità di genere per premiare le aziende virtuose. – ha spiegato Gribaudo – Il gender pay gap in Italia può arrivare al 20% in meno sulla busta paga delle donne rispetto ai loro colleghi uomini, mentre solo il 28% dei manager sono donne.
Peggio di noi solo Cipro. Il Global gender gap report, infatti, ci pone fra i peggiori Paesi europei per le differenze economiche fra uomini e donne, e stima che servano oltre 200 anni per raggiungere la parità. Non possiamo aspettare secoli, è tempo di mettere fine a questa ingiustizia".
L'occupazione femminile e le disparità di genere, così come l'eliminazione del divario retributivo fra uomo e donna nel mercato del lavoro hanno trovato spazio anche nella Dichiarazione finale dei Ministri del Lavoro del G20 insieme all'adattamento dei sistemi di protezione sociale ai mutamenti in atto, alla regolamentazione di forme di lavoro sempre più diffuse come quello da remoto e quello tramite piattaforme digitali. Temi che la Presidenza Italiana ha voluto mettere al centro della riflessione e del dibattito dei lavori di quest'anno. "Più e migliori posti di lavoro per le donne, pagati quanto gli uomini. È questo – ha sottolineato il ministro Andrea Orlando – il principio sancito da una dichiarazione che vuole andare oltre l'obiettivo di ridurre il gap nella partecipazione al mercato del lavoro del 25 % entro il 2025 fissato a Brisbane nel 2014 dai leaders del G20, per promuovere invece l'occupazione femminile tout court, con particolare attenzione alla qualità del lavoro e alla eliminazione del divario retributivo di genere".
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