Covid, ripresa difficile: spunta l'ipotesi della cancellazione del debito

Covid, ripresa difficile: spunta l'ipotesi della cancellazione del debito
2 Minuti di Lettura
Martedì 3 Novembre 2020, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 15:10

Dopo una parziale tregua durante i mesi estivi, il Covid è tornato a colpire e la pandemia si fa sentire soprattutto in Europa che, seppur gradualmente, è stata costretta a correre ai ripari con misure via via sempre più restrittive per contenere il contagio.

La curva cresce e la ripresa, non solo quella europea, ma anche quella globale si allontana con inevitabili ripercussioni sui livelli di debito pubblico, già "monstre", pronti a lievitare ben oltre le previsioni, in scia a nuove possibili restrizioni. Per il nostro Paese, ad esempio, il superamento del rapporto tra debito e Pil al 160% non sarebbe più un tabù. Francia e Spagna sfonderebbero quota 130%, con la Germania che non dovrebbe spingersi oltre il 75%, unica eccezione tra le grandi.

Ma nessuno può dirsi al sicuro. Anche la locomotiva d'Europa rischia di rallentare. Lo ha detto a chiare lettere la cancelliera Angela Merkel ieri, a Berlino, in conferenza stampa, rispondendo alle domande nel giorno in cui nel Paese è scattato il semi-lockdown. "Dobbiamo essere coscienti del fatto che ci troviamo in una pandemia, e che si tratta di un evento particolare. Si può probabilmente dire che si tratta di un evento che avviene una volta ogni secolo", precisando anche che "la luce in fondo al tunnel è ancora abbastanza lontana".

Ed ecco che torna a farsi strada un'ipotesi suggestiva. Cancellare i debiti contratti durante la pandemia del Covid. Il condizionale è d'obbligo ma secondo alcune indiscrezioni di stampa, sarebbe in corso, una discussione fra i commissari di Bruxelles per far sopravvivere l'Unione europea, con i Paesi più in crisi, Italia, Spagna, Grecia, ma anche la Francia in pressing sulla Bce per un "reset" del loro debito.

Per ora bocche rigorosamente cucite, Eurotower in primis. Anzi, proprio la Presidente Lagarde pochi giorni fa aveva escluso un intervento in questo senso: "Chiedere alla Bce di cancellare debito pubblico sarebbe come chiedere di violare i Trattati europei e penso che un punto su cui bisogna martellare di fronte a queste richieste è che i debiti vanno ripagati", aveva risposto durante un'audizione congiunta per teleconferenza con le Camere dei deputati di Francia e Germania.

Ma, come tutti ribadiscono, la situazione è in continua evoluzione e l'auspicata ripresa a V non solo diventa sempre più difficile ma anzi sembra cedere il passo a una più probabile e faticosa ripresa a W, la cosiddetta recessione "double dip". Non solo, la seconda ondata della pandemia spaventa più di quanto l'Europa avesse messo in conto, con il rischio di frenare molte delle economie dei Paesi membri. E proprio per questo, nessuna mossa – anche la più clamorosa – è da escludere a priori.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA