Tolto il vincolo dell'obbligatorietà della soglia minima del 50% dello smart working nella Pubblica amministrazione, introdotta nel passaggio dal lockdown all'emergenza, gli uffici si organizzeranno in libertà a seconda delle effettive necessità, ha spiegato il Ministro. "Con il processo di riapertura, con le vaccinazioni e con la pandemia che si spera calante, si è ritenuto in sede di governo di dare un segnale alle amministrazioni per accompagnare il percorso di riapertura. Come? Togliendo il vincolo del 50%. Saranno le amministrazioni a decidere in progress fino a fine anno come organizzare il lavoro negli uffici stabilendo il numero di dipendenti da collocare in smart working in ragione di tre parametri: produttività, efficienza e customer satisfaction". "Non si uccide affatto lo smart working", ha chiarito. "Lo si libera e si lascia il massimo dell'autonomia organizzativa agli uffici. Ricordando sempre che la Pa non esiste in sé per dare uno stipendio a 3,2 milioni di dipendenti pubblici, ma esiste per fornire servizi a 60 milioni di italiani. La risposta è finora molto positiva. Gli uffici intelligentemente si stanno riorganizzando avendo come faro la soddisfazione di cittadini e imprese"
Un passaggio interessante sui concorsi per entrare nella Pa che "da ieri non sono più quelli di prima: i processi, le metodologie, le regole sono cambiate. Siamo planati nella modernità e abbiamo abbandonato carta e penna. Non c'è più il concorso ottocentesco. La pandemia aveva bloccato tutte le selezioni. Ci siamo trovati nella condizione di sbloccarle, semplificarle e digitalizzarle. Questo consentirà d'ora in poi la celebrazione dei concorsi in cento giorni dalla presentazione delle domande alla pubblicazione delle graduatorie. È una piccola grande rivoluzione che cambierà la cultura del reclutamento".
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