Orologi da collezione, Covid e crisi spingono verso il bene-rifugio: «Mercato di lusso in crescita a Roma»

La vendita di gioielli e orologi di lusso
di Giampiero Valenza
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Lunedì 24 Ottobre 2022, 20:00 - Ultimo aggiornamento: 26 Ottobre, 15:00

Il Covid non ha piegato il mondo del lusso della Capitale. Anzi. La sola orologeria capitolina segna un aumento di più del 50% dei propri guadagni. E nonostante la crisi economica e i rincari, non sono più solo i turisti a richiedere il made in Italy. Gli orologi artigianali vengono visti come i prodotti di lusso che si trasformano in una sorta di bene-rifugio per superare i momenti più incerti dell’economia. In tutto questo Roma può dire di essere un valore aggiunto e, quindi, a cascata ne beneficia l’intero settore.

«La pandemia di Covid-19 per tutto il mercato del lusso ha avuto un effetto particolare, tanto da aver aumentato la sua forza sul mercato - dice Stefano Bedetti, uno dei titolari della storica orologeria che porta il nome della famiglia e che si trova in piazza San Silvestro - Il lusso ha iniziato a tirare ancora di più rispetto a quanto non faceva già prima. I clienti cercano più sicurezza e prodotti che hanno valori che aumentano nel tempo. Prima del Covid avevamo notato un certo interesse tra i clienti internazionali: ora invece ci sono sempre più italiani a puntarci». Nella fotografia che fa uno degli orologiai storici della Capitale e che traccia un quadro economico di rilievo per l’intera categoria della città, c’è un dato di rilievo: «Il mercato del lusso a Roma ha negozi e boutique importanti. Rispetto ai tempi pre-Covid, siamo a oltre il 50% in più. La domanda dei clienti è aumentata soprattutto per i beni di maggior qualità e più rari». Stefano Bedetti e il fratello Marcello compongono la quarta generazione della famiglia che porta avanti il nome dell’orologeria della Capitale.
 

LA STORIA
L’impresa venne fondata da Antonio: faceva il direttore d’orchestra a Santa Cecilia, ma nel 1882 si mise a fare il distributore di orologi. E che avesse il pallino per misurare il tempo che passa lo dimostra anche il fatto che contribuì alla realizzazione dell’orologio ad acqua del Pincio, ideato nel 1867 dal padre domenicano Giambattista Embriaco. Il primo negozio Bedetti venne aperto negli anni Trenta dello scorso secolo, a via del Teatro Marcello. Superata la seconda guerra mondiale, viene inaugurata nel 1955 la sede della storica attività nella centralissima piazza San Silvestro. «Gli avevano dato sei mesi di vita perché lo spazio era troppo grande. Invece siamo ancora lì e lo abbiamo anche ristrutturato nel 2020», dice Stefano Bedetti. Il merito dello sviluppo dell’orologeria e gioielleria capitolina passa anche attraverso il papà, Massimo. Fu lui a lanciare il marchio nel secondo dopoguerra e ad andare a studiare al Gemological Institute of America di Los Angeles. E allora, una volta tornato da Oltreoceano, divenne «il primo gemmologo d’Italia, tra i soci fondatori dell’Istituto gemmologico italiano - prosegue il figlio - Si è specializzato nei gioielli preziosi». Il mercato capitolino sta crescendo anche grazie alla domanda interna. «I romani sono grandi appassionati di orologeria», spiega Stefano Bedetti, a capo dell’azienda che oggi può contare su 15 dipendenti e un fatturato che ha superato i 15 milioni di euro.
 

LA COLLEZIONE
E oggi, sul mercato, si presentano con una collezione di orologi che puntano proprio a Roma.

Con il marchio Bernini, infatti, evocano uno dei protagonisti indiscussi dell’arte Barocca della Capitale.

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