La società di software ha chiuso il secondo trimestre fiscale con un utile netto di 1,74 miliardi di dollari, pari a 63 centesimi per azione, contro il rosso di 1,25 miliardi, (46 centesimi) dello stesso periodo del precedente anno. L'EPS rettificato si è attestato a 1,21 dollari per azione contro gli 1,18 dollari stimati dagli analisti. I ricavi sono stati pari a 12,28 miliardi in rialzo del 18% rispetto ai 12,05 miliardi del consensus.
Oracle ha fornito anche una previsione degli utili per i prossimi trimestri considerata tuttavia "debole" dagli addetti ai lavori: la società si aspetta un utile rettificato per azione compreso tra 1,17 e 1,21 dollari e una crescita dei ricavi dal 17% al 19%.
Segnali di rafforzamento per la tendenza di breve con resistenza più immediata vista a 85,42 USD, con un livello di supporto a controllo della fase attuale stimato a 83,15. L'equilibrata forza rialzista di Oracle è supportata dall'incrocio al rialzo della media mobile a 5 giorni sulla media mobile a 34 giorni. Per le implicazioni tecniche assunte dovremmo assistere ad una continuazione della fase rialzista verso quota 87,69.
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