Open Fiber, Bassanini: "Sulla rete unica con Tim decidono gli azionisti"

Open Fiber, Bassanini: "Sulla rete unica con Tim decidono gli azionisti"
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Martedì 29 Gennaio 2019, 14:30
(Teleborsa) - Fino a quando i soci di Tim e Open Fiber non decideranno, rimane solo un'ipotesi. È questa la posizione del presidente di Open Fiber, Franco Bassanini riguardo al progetto di una rete unica che nascerebbe da una fusione tra la rete di Telecom Italia (Tim) e quella di Open Fiber.

A margine dell'audizione alla Camera sul 5G, Bassanini ha ribadito la necessità di "un accordo tra la grande maggioranza degli azionisti di Tim e di Open Fiber" sottolineando che la questione non riguarda direttamente lui, nel suo ruolo di presidente, e l'ad Elisabetta Ripa. "Finché gli azionisti di tutte e due le parti non riterranno, a grandissima maggioranza, che sia per loro vantaggioso e conveniente arrivare a un'ipotesi del genere, si stanno facendo solamente delle ipotesi", ha aggiunto Bassanini.

"È una posizione che diversi esponenti del governo hanno concordemente espresso ma ovviamente la sua attuazione richiede una convergente decisione degli azionisti di Telecom Italia e di Open Fiber", aveva affermato anche ieri Bassanini commentando la posizione favorevole espressa a riguardo dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria. "Certamente – ha aggiunto il presidente di Open Fiber – si tratterebbe di una soluzione che escluderebbe il rischio di inefficiente duplicazione di investimenti, anche se non si avrebbero i vantaggi di una competizione infrastrutturale".

Parlando di dati, Bassanini ha affermato che Open Fiber attraverso gli operatori che usano la sua rete in fibra conta "500 mila abbonati" su 5 milioni di unità immobiliari collegate con la fibra fino a casa pari "all'80% delle famiglie che hanno una connessione Fiber to the home". "I nostri clienti – ha aggiunto – hanno da superare ostacoli che sono il costo della migrazione dal rame alla fibra ed i voucher potrebbero essere strumenti per ridurre il costo e non farlo gravare sulle famiglie". Uno strumento che ha già ottenuto il via libera della Commissione europea in Uk e Grecia. "L'Ue dovrebbe darlo anche all'Italia ma bisogna fare le procedure necessarie, procedure che non capiamo perché non siano state ancora fatte visto che il Cipe ha allocato 1,3 miliardi", ha concluso Bassanini.







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