Ocse: la spesa dell'Italia per la sanità è sotto la media, ma l'aspettativa di vita è tra le più alte

Ocse: la spesa dell'Italia per la sanità è sotto la media, ma l'aspettativa di vita è tra le più alte
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Giovedì 7 Novembre 2019, 13:28
L'Italia spende poco per la sanità, ma gode ugualmente di buona salute. È quanto emerge dall'esito del check-up dell'Ocse sulla situazione sanitaria dei 36 Paesi membri e di alcuni Paesi partner. Il nostro Paese spende meno della media dei Paesi avanzati per quanto riguarda la sanità. Nonostante ciò l'aspettativa di vita in Italia è di 83 anni ossia la quarta più alta tra le economie industrializzate (dopo Giappone, Spagna e Svizzera) e il 77% degli italiani sostiene di essere in buona o in ottima la salute contro la media Ocse che si ferma al 68%. Infine solo il 6% della popolazione ritiene di essere in cattive condizioni contro la media Ocse del 9%. Il tutto a fronte di una spesa pro capite per la sanità che, in base ai calcoli dell' Ocse, è di 3.428 dollari a parità di potere d'acquisto, sotto la media che è di poco meno di 4.000 dollari (primi gli Usa con 10.500 dollari).

L'Italia, inoltre, come sottolinea l'Ocse, deve far fronte ad alcune grandi sfide sul fronte sanitario, in primis l'impatto dell'invecchiamento della popolazione, ma anche le ricadute dell'eccessivo ricorso agli antibiotici. Gli italiani - secondo il rapporto «Uno Sguardo alla salute» - hanno in genere stili di vita salutari e secondo gli indicatori Ocse, hanno un buon accesso e una buona qualità delle cure. Iniziando dai fattori di rischio: in Italia il consumo di alcool puro è relativamente basso (7,6 litri pro capite contro la media 9, che equivale a 100 bottiglie di vino) e la Penisola ha la minore percentuale di bevitori dipendenti dell'intera area Ocse, pari solo allo 0,6% degli adulti contro la media Ocse del 3,7% (Lettonia al 10,4%, Russia e Ungheria oltre il 9% e Usa quasi all'8%). Le morti legate all'uso di oppiacei sono 1,8 per milione di abitante, la terza incidenza più bassa nell' Ocse contro la media di 27 e i 131 decessi degli Usa (quasi raddoppiati tra 2011 e 2016).

È inferiore alla media, poi, la quota di adulti obesi (46% contro 56% medio Ocse). L'incidenza è, tuttavia, tra le maggiori dell' Ocse nel caso dei bambini sovrappeso, con una quota del 42% tra i 5 e i 9 anni, il secondo dato più alto dell' Ocse, alle spalle degli Usa (43%). È elevata anche la percentuale degli adulti che fumano quotidianamente (20% contro 18% Ocse). Il 76% degli italiani,però, fa un consumo quotidiano di frutta (quasi 20 punti sopra la media Ocse) e il 61% mangia abitualmente verdura (59% Ocse). Solo il 47% fa una moderata attività fisica settimanale, quasi 20 punti sotto la media, il che assegna agli italiani il ruolo di più pigri dell' Ocse insieme agli spagnoli, mentre agli svedesi va il titolo di super-sportivi (8 su 10 fanno una regolare attività fisica). È, comunque, contenuto rispetto alla media il numero dei decessi per malattie prevenibili o curabili: sono 143 su 100.000 contro i 208 Ocse. Si tratta del quarto dato più basso dell'intera area, migliore anche di quelli di Svezia e Norvegia. Anche la morbilità da malattie croniche è sotto la media, con il 4,8% per il diabete contro il 6,8% Ocse (13% in Messico e l'11% negli Usa). Il tasso di suicidi, infine, è del 5,7%: si tratta di una percentuale che è la metà rispetto alla media Ocse che è delll'11,6%, però la mortalità attribuibile all'inquinamento è superiore alla media (49 per 100.000 persone contro 40).
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