Ocse: bene riforme Italia ma economia sotto grandi Ue

Ocse: bene riforme Italia ma economia sotto grandi Ue
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Venerdì 31 Gennaio 2020, 13:00 - Ultimo aggiornamento: 21:27
(Teleborsa) - "Le riforme strutturali adottate in Italia negli ultimi anni hanno migliorato la situazione finanziaria del settore delle imprese e contribuito ad una graduale ripresa economica. Le performance dell'economia italiana, tuttavia, sono ancora inferiori a quelle di altre grandi economie europee".

E' quanto sottolinea l'OCSE nel rapporto "Capital Market Review of Italy" presentato con una conferenza stampa al Ministero dell'Economia, alla presenza del Ministro Roberto Gualtieri, del segretario generale dell'OCSE Angel Gurria e del Vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis.

In particolare, l'OCSE sollecita a migliorare il mercato dei capitali che è "meno sviluppato rispetto a molte altre economie avanzate. Permangono significativi margini per migliorarne ulteriormente l'utilità, per le imprese ed i cittadini italiani", si legge. E' necessario, quindi, "promuovere il risultato positivo delle iniziative intraprese, nonché contrastare gli eventuali ostacoli che persistono" nell'accesso ai mercati del capitali.

"La futura prosperità dei risparmiatori italiani - prosegue il rapporto - dipenderà in larga misura nel modo in cui i loro risparmi verrano incanalati con successo negli investimenti a lungo termine dell'economia reale, per creare buoni lavori e una crescita sostenibile".

Secondo il Ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, gli italiani "sono bravi risparmiatori", ma poi risultano "non così bravi come investitori". La grande ricchezza privata nella Penisola resta "molto poco investita in strumenti alternativi a quelli tradizionalmente più liquidi". C'è un potenziale per avere maggiori investimenti partendo dai depositi bancari "senza atteggiamenti ideologici", ha precisato inoltre il Ministro, annunciando il lancio di un "business desk permanente" che lavorerà "come punto di riferimento per imprese e investitori, per discutere insieme alla politica" dei passi necessari per implementare gli investimenti, a partire da quelli per la transizione green, migliorando le condizioni di accesso ai mercati. Gualtieri ha ricordato anche le misure introdotte con l'ultima manovra, a partire dai "green bond" di prossima emissione.

L'Ocse, nello studio di 140 pagine che ha l'obiettivo di fornire indicazioni per "creare opportunità di crescita per le imprese e gli investitori" rivolge alcune raccomandazioni chiave all'Italia fra cui quella di promuovere nuove quotazioni in Borsa potenziare e rivedere il ruolo delle autorità di vigilanza competenti, a cominciare dalla Consob, migliorare la partecipazione sia di investitori privati che di istituzionali e rendere più semplice alle imprese l'emissione di bond.

Una priorità, indicata dall'Ocse, dovrà essere quella di garantire che l'agenda di riforme produca "un quadro sufficientemente coerente, inequivocabile e prevedibile da permettere a investitori, aziende e imprenditori di impegnarsi in investimenti a lungo termine". Si parte da una analisi del quadro non esaltante. Negli ultimi dieci anni "una media inferiore a quattro società l'anno è stata quotata sul mercato regolamentato della Borsa valori italiana e la capitalizzazione di mercato del Paese, in percentuale del Pil", è "notevolmente al di sotto di quella delle controparti europee". Allo stesso tempo nel 2018, "il numero totale di obbligazioni societarie emesse, in Italia e all'estero, da parte di imprese non finanziarie italiane è stato pari a circa il 6% di tutte le emissioni europee, circa la metà della percentuale italiana del Pil europeo".

L'Orgenizzazione invita inoltre l'Italia a ridurre al minimo anche l'incertezza politica. "Negli ultimi anni - si legge - l'Italia ha intrapreso riforme volte a migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione e del sistema giudiziario, tra le quali si annoverano un maggiore ricorso ai meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie, come l'Arbitro bancario finanziario (ABF) della Banca d'Italia e l'Arbitro per le controversie finanziarie (ACF) presso la CONSOB, nonché la semplificazione delle procedure di insolvenza. Per raccogliere i frutti di tali successi e rafforzare la fiducia di imprenditori ed investitori nel mercato dei capitali italiano, sarà decisivo ridurre al minimo l'incertezza all'interno della sfera economica, sociale e politica".

Secondo il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria, "la riforma del mercato dei capitali consentirà di sviluppare appieno il potenziale dell'economia italiana, favorendo una crescita sostenibile. Ridurre al minimo i fattori di incertezza di natura economica, sociale e politica - aggiunge - permetterà al contempo di trarre il massimo beneficio dalle riforme e di consolidare la fiducia di imprenditori, investitori e famiglie". Il rapporto rivela che l'Italia è una delle grandi economie europee che presenta la percentuale più elevata di aziende a forte crescita (23%). Tuttavia, le aziende a forte crescita sono ancora troppo poco numerose rispetto al gran numero di piccole imprese caratterizzate da scarsa produttività". Secondol lo studio Ocse un maggiore sviluppo dei mercati dei capitali fornirebbe alle aziende le risorse finanziarie destinate a investimenti e crescita, consentendo loro di raggiungere dimensioni concorrenziali decisive.

Per il vicepresidente della Commissione europeo, Valdis Dombrovskis, l'Italia è uno dei Paesi leader sul manifatturiero e sulle esportazioni, ma le possibilità di reperire finanziamenti delle sue imprese vede un contesto in cui il canale bancario resta prevalente. "Si può fare di più per diversificare fonti di finanziamento e questo aiuterebbe a mettere le imprese italiane al riparto dagli shock esterni", ha affermato.
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