Reddito di cittadinanza, come cambia con l'obbligo dell'offerta congrua

L'intenzione del governo, come già sottolineato dalla stessa Meloni, è di mantenere il sostegno economico per i soggetti che non sono nella condizione di lavorare

Reddito di cittadinanza, come cambierà con l'obbligo dell'offerta congrua
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Giovedì 3 Novembre 2022, 19:41 - Ultimo aggiornamento: 22:55

Stretta in arrivo sul Reddito di cittadinanza. L'intenzione del governo, come già sottolineato dalla stessa Meloni, è di mantenere il sostegno economico per i soggetti che non sono nella condizione di lavorare (pensionati in difficoltà, invalidi, chi è privo di reddito e ha figli minori di cui farsi carico). E di rivederlo, invece, per chi è in grado di lavorare. Non finirà il 31 dicembre, assicura il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon (Lega), ma qualche cambiamento «si può progettare fin da subito. Ne discuteremo con Calderone e con la coalizione. Credo ci sia un'unione di intenti».

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Reddito di cittadinanza, come cambia: l'obbligo di offerta congrua

Intanto «abbiamo idee ben precise» per limitare il Reddito, con l'obbligo dell'offerta congrua: «Se non si accetta, a casa già la prima volta».

Attualmente è previsto un decalage dell'assegno dopo il primo rifiuto, la revoca dopo il secondo no. Ma perché il sistema decolli effettivamente, è la posizione sostenuta da più parti, serve potenziare i centri per l'impiego e l'incontro tra domanda e offerta. A fine giugno scorso, secondo gli ultimi dati disponibili dell'Anpal, erano 660mila i beneficiari soggetti al Patto per il lavoro e dunque occupabili.

 

L'incontro

Quello di domani pomeriggio tra la ministra del Lavoro e delle politiche sociali con i sindacati, Confindustria e le altre associazioni delle imprese sarà il primo incontro del nuovo governo con le parti sociali. Un incontro innanzitutto per ascoltarle, viene sottolineato. Ascoltare le posizioni e le richieste, per poi fare una sintesi e mettere sul tavolo le proposte. Un confronto ritenuto essenziale non solo sui temi del lavoro e delle pensioni ma in generale sulle emergenze economiche e sociali su cui i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri hanno chiesto un incontro direttamente alla premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.

Cresce l'occupazione

Dopo due mesi di calo, a settembre torna a crescere l'occupazione. E a fare da traino sono i posti stabili, a discapito di quelli a termine. Gli ultimi dati Istat archiviano il bimestre estivo negativo e il mercato del lavoro prova a mettere a segno una inversione di tendenza rispetto alla crescita dei dipendenti a tempo determinato, a luglio ai massimi storici. Un capitolo quello del lavoro, che insieme ai temi della salute e sicurezza, dell'incrocio tra domanda e offerta, del ruolo dei centri per l'impiego con la stretta in arrivo sul Reddito di cittadinanza e l'intervento sulle pensioni sarà domani sul tavolo del primo incontro tra la ministra Marina Calderone e le parti sociali.

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I dati di settembre

A settembre, intanto, il numero degli occupati, che era sceso a luglio e agosto, risale e registra 46mila occupati in più rispetto al mese precedente: una crescita tutta legata ai dipendenti permanenti aumentati di 82mila unità; al contrario calano i dipendenti a termine (-20mila) e gli autonomi (-16mila). L'aumento si conferma anche rispetto a settembre 2021: 316mila occupati in più. E per i due terzi si concentra tra i dipendenti stabili, che nell'arco dell'anno crescono di 205mila unità (a fronte di +29mila dipendenti a termine e +83mila lavoratori indipendenti). Il tasso di disoccupazione resta stabile al 7,9%, mentre sale per i giovani tra i 15 e i 24 anni al 23,7%, dopo aver toccato ad agosto un minimo dal 2008. Il tasso di inattività cala al 34,6%. Più persone si mettono alla ricerca di un posto.

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