Obbligati a crescere, Del Fante: Poste al lavoro per ridurre il digital divide

Matteo del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane
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Giovedì 17 Settembre 2020, 10:58 - Ultimo aggiornamento: 21:09

Obbligati a crescere è l’evento annuale del Gruppo Caltagirone Editore che ha lo scopo di approfondire le tematiche più rilevanti del contesto socio-economico internazionale ed elaborare stimoli allo sviluppo del nostro Paese. 

Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, ha messo al centro del suo intervento il lavoro del gruppo per ridurre il digital divide nel Paese. Del Fante ha ricordato in particolare il «ritorno e la rifocalizzazione dell'azienda nelle aree interne e nei piccoli comuni, che in Italia sono 5mila» e che erano stati vittime in passato di una lenta fuga delle persone più produttive perché non avevano i mezzi per far crescere le loro attività imprenditoriali. Del Fante ha poi affermato che tutti gli uffici sono stati dotati di wi-fi e che sono stati installati 500 distributori automatici di contanti (Atm) nelle zone dove non c'erano più. Per quanto riguarda Spid, le credenziali di accesso ai servizi on line della Pubblica amministrazione, Del Fante ha sottolineato come dei 10 milioni di quelle esistenti 8 milioni sono state gestite dalle Poste.
 


«Siamo uno dei 10 operatori privati che sono attivi per l'Italia nel fornire l'identità digitale a tutti i cittadini, il famoso Spid - ha detto Del Fante -. Siamo arrivati a settembre a 10 milioni di titoli certificati di identità Spid rilasciate, cioè 10 milioni di italiani hanno lo Spid. Poste di questi 10 milioni si è messa sulle spalle (perché lo facciamo pro bono) 8 milioni, di cui l'87% nell'ufficio postale». «Quando devo accompagnare il cittadino nell'ufficio postale, significa tanti minuti di lavoro che dedico al cittadino e tolgo ad altre attività», ha spiegato Del Fante, sottolineando che di questo «siamo molto fieri e continuamo a dare una mano al Governo».
 
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L'amministratore delegato del gruppo ha detto poi che si sta spingendo anche sulla «arretratezza del pagamento fisico rispetto al digitale»: «Da questo punto di vista stiamo spingendo moltisisimo e cercando di aiutare il passaggio ai pagamenti non fisici. Siamo tornati sul territorio installando 500 Atm nelle zone dove non c'erano più».

«Noi abbiamo un tema molto serio, purtroppo non positivo - ha poi osservato il manager - che è la graduale riduzione tendente, speriamo nel più lungo tempo possibile, ineluttabilmente alla scomparsa della posta. Noi siamo seduti su un'attività che impiega 60 mila dipendenti, che noi oggi sappiamo tra X anni non ci sarà più. Quindi noi per dipendenti nel settore postale siamo la più grande azienda italiana seduta su un business che non ci sarà più. Quindi non è un problemino facilissimo», ha proseguito Del Fante. «Siamo partiti 3 anni fa dicendo riconvertiamo quella presenza territoriale che deve tornare ad essere un asset. In 3 anni oggi Poste è diventato il primo consegnatore a casa business to consumer d'Italia, con gli investimenti fatti in questi 3 anni. Lo sforzo in ambito di fondi per la crescita e la ripartenza va sicuramente fatto nell'ambito dell'e-commerce e nel digitale», ha poi rilevato Del Fante in riferimento alle risorse del Recovery fund.

Le Poste hanno «tenuto botta» con i ritmi di Amazon, ha aggiunto l'amministratore delegato del gruppo. «Sulle percentuali e sulla qualità. Se tu non dai la qualità settimana a settimana, purtroppo queste grandi piattaforme, con tutto il rispetto perché è un mercato, ti trattano non come un dipendente a tempo indeterminato ma come un contratto a ore. Questa settimana hai la merce da consegnare perché la settimana scorsa hai dato il servizio in tempo. È così. Prezzo e servizio. Settimana a settimana», ha spiegato Del Fante: «È l'era del digitale».


 

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