Il testo aveva infatti bisogno dell'unanimità per essere approvato come conclusioni del Consiglio, ed è stato invece adottato solo come conclusioni della presidenza di turno tedesca. In una dichiarazione congiunta le tre delegazioni contrarie hanno spiegato la loro opposizione, riproponendo i principi condivisi in vista di un futuro schema armonizzato europeo di etichettatura nutrizionale: volontarietà, carattere informativo e non prescrittivo, oltre all'esclusione delle Indicazioni geografiche e Denominazioni d'origine protette.
Il "no" italiano è stato motivato anche da una nota per la stampa dal ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, secondo sui si trattava di "un testo di conclusioni del Consiglio che non rifletteva la nostra visione, frutto di un approccio non neutrale". "Se ci si dota di uno schema Ue armonizzato, non si può permettere che sussistano schemi nazionali creati a partire da presupposti diversi", ha osservato la ministra, aggiungendo che "la convivenza del nuovo schema armonizzato con gli schemi attuali (fra i quali il "Nutriscore" a semaforo, ndr) non farà altro che creare maggior confusione e ostacoli al mercato interno".
Per il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino, si tratta di "una vittoria del Made in Italy". "Bisogna informare, non condizionare le scelte alimentari dei consumatori, le indicazioni in etichetta devono essere chiare e oggettive, finalizzate a informare e a non condizionare le scelte alimentari. Col Nutriscore europeo si creerebbero più danni che benefici, ha aggiunto.
"E' un passo importante per fermare l'attacco al prodotti alimentari nazionali con il rischio del via libera nell'Unione Europea all'etichetta nutrizionale a colori che boccia ingiustamente quasi l'85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del Covid", ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.
"Non possiamo accettare un sistema europeo di etichettatura alimentare che identifica come pericolosi per i consumatori i prodotti che sono alla base della Dieta Mediterranea", ha commentato la notizia il presidente della Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. "Il nostro impegno non finisce qui e, siamo certi, neanche per il Governo e la ministra Bellanova, che ringraziamo per la sua battaglia che ha avuto come risultato proprio quello di impedire il varo all'unanimità del testo", ha aggiunto Giansanti.
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