Nuovo balzo dell'inflazione, "emergenza nazionale che richiede interventi urgenti"

Nuovo balzo dell'inflazione, "emergenza nazionale che richiede interventi urgenti"
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Mercoledì 31 Agosto 2022, 18:00
(Teleborsa) - "Prosegue la corsa dell'inflazione che, insieme al caro bollette, rischia di produrre un pesante effetto domino sui consumi delle famiglie e sul Pil: senza un'inversione di tendenza, l'aumento di prezzi e utenze porterà nei prossimi due anni ad una minore spesa di 34 miliardi, oltre 1.300 euro in meno a famiglia". Così Confesercenti in una nota commenta i dati Istat.



"Il dato provvisorio relativo ai prezzi al consumo per il mese di agosto registra infatti, come purtroppo era da aspettarsi, un ulteriore aumento, arrivando all'8,4% su base annua rispetto al 7,9% di luglio scorso. I responsabili principali dei nuovi rialzi, ancora una volta, sono i beni energetici che crescono di 2 punti percentuali, raggiungendo il 44,9% in più rispetto allo scorso anno, ma anche i prezzi di tutti gli altri beni mostrano, in modo diffuso, segni di aumento seppure in diversa misura. Restano quasi stabili, invece, i prezzi dei servizi. Una nota leggermente positiva è costituita, invece, dal rallentamento (da 8,7% a 7,8%) degli incrementi per i prodotti ad alta frequenza di acquisto. Mentre l'inflazione di fondo, al netto delle componenti volatili energetiche e alimentari, accelera al 4,4%, l'inflazione acquisita per quest'anno è il 7%, dato sicuramente destinato a salire perché non si intravedono, a breve, elementi che possano far prevedere un rallentamento della dinamica nei prossimi mesi".

"Uno scenario preoccupante, dunque, con un dato inflazionistico che nella storia del Paese non si vedeva da 35 anni. Bene, dunque, l'apertura sul price cap a livello europeo: ora bisogna proseguire a tutta velocità verso il raggiungimento di una linea comune sul tetto al prezzo del gas, per frenare l'impennata dei prezzi ed impedire un effetto drammatico sulle economie, anche alla luce della nuova interruzione delle forniture di gas all'Europa da parte di Gazprom. Non possiamo perdere tempo, famiglie ed imprese sono schiacciate dai continui rincari, senza interventi tempestivi il caro-bollette rischia di spingere fuori mercato decine di migliaia di imprese e centinaia di migliaia di lavoratori".


Per il Codacons i dati Istat sull'inflazione di agosto confermano in pieno l'allarme stangata lanciato dal Codacons e aggravano la situazione delle famiglie italiane alle prese con abnormi rincari di prezzi e tariffe.

Il tasso di inflazione all'8,4% si traduce, considerata la totalità dei consumi annui delle famiglie italiane, in una maggiore spesa pari a +2.580 euro annui per la famiglia "tipo", che raggiunge i +3.352 euro annui per un nucleo con due figli – calcola il Codacons.

"Siamo in presenza di una vera e propria emergenza nazionale che avrà effetti pesanti sull'economia e spingerà una fetta di popolazione verso la soglia di povertà – spiega il presidente Carlo Rienzi


Per Alberto Frausin, Presidente di Federdistribuzione "Nell'ultimo anno c'è stato un enorme sforzo da parte delle aziende della distribuzione per contenere gli aumenti, sacrificando parte dei margini e cercando soluzioni che salvaguardassero il potere d'acquisto delle famiglie. Un impegno che ha contribuito a rallentare l'aumento dei prezzi al consumo che registriamo oggi, ma non più sostenibile con le sole forze del mondo della distribuzione. A questa situazione, già di per sé avversa sul piano dei consumi, si è aggiunto il vertiginoso aumento dei costi dell'energia di queste ultime settimane, più che triplicato, che grava pesantemente sul conto economico delle nostre imprese, mettendone a rischio la stabilità. Le aziende della distribuzione hanno già investito in azioni di contenimento dei consumi energetici, come l'illuminazione a basso consumo e gli impianti di riscaldamento e aria condizionata a pompe di calore. Pur continuando l'impegno in questa direzione, le imprese si trovano oggi con costi non comprimibili, si pensi ad esempio all'importanza della refrigerazione in ambito alimentare, dove quasi il 50% delle vendite riguarda prodotti deperibili. La Distribuzione Moderna inoltre non può chiudere, è un servizio essenziale e insostituibile per tutte le famiglie italiane, lo abbiamo toccato con mano durante la pandemia. Riteniamo che il Governo debba tenere conto di questo ruolo per il bene di tutto il Paese".



"La tendenza al rialzo dei prezzi non mostra credibili segnali di rallentamento. Nonostante qualche passato sporadico e occasionale ridimensionamento, l'inflazione cresce ormai da più di un anno, raggiungendo l'8,4% tendenziale ad agosto, che si traduce in un +9% se il fenomeno è misurato secondo la metrica dell'indice armonizzato, comparabile su base europea". Questo il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio ai dati sull'inflazione.

"Al di là della consistente spinta degli energetici, la progressiva risalita dell'inflazione di fondo conferma come le tensioni siano ormai diffuse all'interno di tutto il sistema produttivo. Il 2022 si chiuderebbe, secondo le nostre stime, con un'inflazione media
prossima al 7,5%. Se in questi ultimi mesi le famiglie sembrano aver solo marginalmente modificato i propri comportamenti, sostenute dalla tenace volontà di tornare agli stili di consumo pre-pandemici, inevitabilmente l'erosione generata dalla crescita dei prezzi sul potere d'acquisto dei redditi e della ricchezza detenuta in forma liquida produrrà effetti di rilievo nella parte finale di quest'anno, comprimendo anche le possibilità di crescita del prossimo".



Per Federconsumatori siamo in presenza di un "dato estremamente preoccupante, soprattutto se si considera l'impennata del tasso relativo al carrello della spesa, che cresce del +9,7%: il dato più elevato da giugno 1984.

Con l'inflazione a questi livelli l'aggravio per ciascuna famiglia sarà, in termini annui, di +2.503,20 Euro, di cui +543,20 Euro solo nel settore alimentare. Aumenti rilevanti, che incidono sui settori fondamentali della spesa delle famiglie, quelli dell'energia (+44,9%) e dell'alimentazione (+8%).

Questi rincari sono particolarmente gravi perché colpiscono in maniera disuguale le famiglie e le aree del Paese, aumentando le disparità e le disuguaglianze a svantaggio delle famiglie meno abbienti e delle zone più fragili. Per questo è necessario ed urgente che il Governo intervenga, con provvedimenti in grado di arginare la spirale di crisi che si sta innestando, fatta di rinunce, riduzione dei consumi, cali produttivi. Una spirale che colpisce e impoverisce l'intero sistema economico.

"In tale quadro è indispensabile adottare ulteriori misure di sostegno dei redditi operando, da un lato, una riforma delle aliquote IVA, delle accise e degli oneri generali di sistema in bolletta, dall'altro, un potenziamento degli interventi per arginare l'emergenza sul piano economico e sociale." – afferma Michele Carrus, Presidente di Federconsumatori.



Secondo i dati provvisori di agosto resi noti oggi dall'Istat, l'inflazione annua passa dal +7,9% di luglio al +8,4%.

"Una calamità! Una Caporetto per le famiglie. L'inflazione sta dissanguando gli italiani! Un'emergenza nazionale che richiede interventi urgenti da parte del Governo per bloccare la spirale letale tra caro bollette e inflazione. Come temevamo, i costi impazziti del gas si sono ulteriormente trasferiti su tutti i prezzi finali e, in particolare, sui prodotti alimentari e le bevande analcoliche che in un solo mese decollano da un rialzo tendenziale del 10% ad un +10,6%, +0,9% in un solo mese" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.


L'inflazione rappresenta oramai una vera e propria emergenza nazionale, con il tasso di crescita dei prezzi al dettaglio che raggiunge ad agosto i livelli più alti degli ultimi 37 anni. Lo afferma Assoutenti.

"Il dato in assoluto più drammatico è quello degli alimentari che ad agosto registrano una impennata record, aumentando addirittura del 10,6% rispetto allo scorso anno - spiega il presidente Furio Truzzi – Questo significa che una famiglia con due figli, solo per mangiare, deve mettere in conto una maggiore spesa in media pari a +794 euro annui (+591 euro la famiglia "tipo"), una stangata senza precedenti".

Caro energia e siccità con il taglio dei raccolti spingono i prezzi dei prodotti alimentari e delle bevande che fanno segnare un aumento complessivo medio del +10,2% che ha costretto gli italiani a tagliare gli acquisti in quantità nel carrello della spesa. E' quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi all'inflazione ad agosto rispetto allo stesso mese dell'anno precedente che con un balzo generale dell'8,4% raggiunge il top dal 1985.



Il balzo dell'inflazione costerà alle famiglie italiane 564 euro in più solo per la tavola nel 2022, a causa del mix esplosivo dell'aumento dei costi energetici legato alla guerra in Ucraina e del taglio dei raccolti per la siccità, secondo le proiezioni Coldiretti. I prezzi dei beni alimentari non lavorati come frutta e verdura aumentano su base annua del +9,7% anche per effetto delle speculazioni che sottopagano le produzioni agli agricoltori e fanno triplicare i prezzi dell'ortofrutta dai campi alla tavola.
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