Cig e sostegno ai Comuni: ad agosto nuova manovra da 20 miliardi

Cig e sostegno ai Comuni: ad agosto nuova manovra da 20 miliardi
di Luca Cifoni
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Lunedì 20 Luglio 2020, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 12:51

Consiglio dei ministri per la richiesta di scostamento di bilancio forse già in questa settimana, per poi arrivare al voto in Parlamento in quella successiva dunque a ridosso del mese di agosto. Il duro confronto in corso a Bruxelles non cambia i piani del governo che deve ottenere dalle Camere l'autorizzazione a fare almeno altri 20 miliardi di deficit nel 2020 per finanziare il prossimo provvedimento di supporto all'economia.

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Il decreto, che segue il cura-Italia di marzo e il Rilancio di maggio, arriverà però solo ad agosto e verosimilmente sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale solo a ridosso di Ferragosto, anche per evitare che i sessanta giorni di tempo per la conversione in legge si vadano troppo a sovrapporre alla pausa dell'attività parlamentare.

Il passaggio alle Camere è necessario in forza della legge attuativa del principio del pareggio di bilancio, inserito in Costituzione: più precisamente è richiesto al nostro Paese di perseguire l'obiettivo in termini strutturali concordato a livello europeo

IL PESO
I 20 miliardi di maggior indebitamento netto si sommano ai 20 già autorizzati per il decreto di marzo e ai 75 di maggio: lo sforamento rispetto al saldo fissato nell'era pre-Covid è dunque vicino ai 100 miliardi. Naturalmente ci sarà un ulteriore effetto sul debito pubblico. In questa situazione si capisce perché il governo italiano lotta a livello europeo per non modificare troppo l'impostazione proposta dalla Commissione europea, quella che prevede un Recovery Fund basato su 250 miliardi di prestiti e 500 miliardi di contributi a fondo perduto: i finanziamenti da restituire, pur se a un tasso molto conveniente, si andrebbero aggiungere agli impegni già presi dal Paese sui mercati finanziari. In più nei prossimi anni ci sarebbe comunque da avviare il percorso di riduzione del rapporto tra debito e Pil, che quest'anno secondo le previsioni fatte dal ministero dell'Economia ad aprile arriverebbe al 155 per cento: il livello effettivo sarà più alto. Sulla base del quadro complessivo che si delineerà in ambito europeo, il governo dovrà anche prendere la decisione finale sull'opportunità di avvalersi dei circa 36 miliardi potenziali del Mes: anche in questo caso si tratta di un prestito molto conveniente rispetto ai tassi pagati sul mercato, ma comunque da restituire ad un certo punto.

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A cosa serviranno i fondi del nuovo scostamento? Il ministero dell'Economia ha faticato non poco per contenere le richieste degli altri dicasteri e dei partiti, che avrebbero portato il conto finale ancora più in alto. Le esigenze principali riguardano la Cassa integrazione e il sostegno agli enti locali. Per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali le imprese in difficoltà hanno avuto la possibilità di sfruttare 18 settimane che però per chi vi ha fatto ricorso in via continuativa sono già in via di esaurimento. Sarà quindi possibile fruire di ulteriori periodi e il decreto di agosto dovrebbe autorizzarli retroattivamente a partire dal 15 luglio per le situazioni più urgenti. Comuni e Regioni hanno invece bisogno di risorse per compensare i propri minori incassi legati all'emergenza Covid (ad esempio quelli per il minor utilizzo dei trasporti) e affrontare le maggiori spese.

IL NODO
Un altro tema delicato, che però non ha risvolti finanziari, è quello del divieto di licenziamento deciso con gli scorsi provvedimenti, che in base alle norme in vigore scade il prossimo 17 agosto. Potenzialmente una bomba sociale, che però l'esecutivo intende affrontare in modo differenziato: non potranno allontanare i lavoratori le imprese che ricevono nuova cassa integrazione, mentre i licenziamenti saranno possibili per le imprese che chiudono.
Infine il decreto arrivando ad agosto non interverrà su un altro nodo, quello dello smart working autorizzato con procedura veloce: questa modalità è legata allo stato di emergenza e dunque sulla carta scade il 31 luglio, anche in base all'interpretazione data dal ministero del Lavoro: il problema dovrebbe essere automaticamente risolto se il governo, come appare probabile, deciderà alla fine di prolungare di qualche mese lo stato di emergenza deciso a fine febbraio.

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