Le nuove accuse riguarderebbero 3,5 miliardi di yen (quasi 28 milioni di euro) pagati da Nissan dal 2012 a un distributore in Oman, Medio Oriente, come incentivi alle vendite, che invece sarebbero serviti ad acquistare una barca di lusso per Ghosn e i suoi familiari.
Le spese sostenute dall'ex manager "danno adito ad interrogativi, a causa delle pratiche discutibili e occulte da cui derivano e delle violazioni dei principi etici del Gruppo che esse implicano", si legge in un comunicato diffuso dopo il Consiglio di Amministrazione di Renault.
Precedentemente il tycoon dell'auto era stato rinviato a giudizio per frode finanziaria e fiscale.
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