Nexi in Borsa a metà aprile

Nexi in Borsa a metà aprile
2 Minuti di Lettura
Giovedì 14 Febbraio 2019, 11:15 - Ultimo aggiornamento: 15:33
Accelerano i tempi per lo sbarco in Borsa di Nexi, atteso a Piazza Affari prima di Pasqua. Il debutto della società specializzata nelle carte di credito e nei sistemi di pagamenti è atteso entro il mese di aprile.

Secondo l'amministratore delegato di Borsa italiana, Raffaele Jerusalmi, questa ipo è una «bellissima operazione» e «potrebbe essere una delle tre più grandi in Europa quest'anno». L'operazione, ha sottolineato, «dovrebbe dare un segnale di grande fiducia agli investitori internazionali che vogliono venire in Italia». In merito alla tempistica dell'ipo, il numero uno di Borsa Italiana ha confermato che la data più probabile è metà aprile «perché l'orientamento degli investitori e della società - ha spiegato - è di non aspettare le elezioni europee per evitare di andare in una situazione di maggiore confusione».

Per la quotazione di Nexi «tutto procede secondo i piani. Aprile e un timing possibile». Lo ha detto Mauro Micillo, amministratore delegato di Banca Imi, che è advisor dell'operazione. Sulle tempistiche, comunque, influiscono «tanti fattori - ha aggiunto Micillo -. Ci sono ancora passaggi da fare con Consob e le autorità competenti. Stiamo lavorando».

Ieri il consiglio di amministrazione di Nexi ha deliberato l'avanzamento del progetto di quotazione in Borsa che, entro venerdì, porterà alla presentazione in Consob della documentazione necessaria all'offerta pubblica iniziale. La riunione del consiglio, tenutasi nel pomeriggio, ha anche preso atto dell'uscita di Franco Bernabè, indicando quale nuovo presidente Michaela Castelli (attuale presidente di Acea e da dicembre presidente di Sea).

Nexi è controllata al 93% circa da Mercury Uk Holdco Ltd (veicolo che racchiude i fondi di private equity Bain Capital, Advent e Clessidra) ed è partecipata da una decina di istituti di credito tra cui Banco Bpm, Credito Valtellinese e Popolare di Sondrio titolari di quote superiori all'1%. 




 
© RIPRODUZIONE RISERVATA