Reddito cittadinanza, navigator al capolinea: 2.700 senza contratto ad aprile

Reddito cittadinanza, navigator al capolinea: 2.700 senza contratto ad aprile
di Giusy Franzese
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Martedì 9 Febbraio 2021, 22:37 - Ultimo aggiornamento: 10 Febbraio, 11:14

ROMA Hanno protestato dandosi appuntamento nelle piazze di tutte le più grandi città italiane, da Torino a Napoli, da Roma a Milano, da Bari a Palermo. Raccogliendo la solidarietà dei principali sindacati. A fine aprile il loro contratto scadrà, la ministra dimissionaria del Lavoro Nunzia Catalfo, aveva promesso una proroga almeno fino al termine dell’anno: una soluzione che - diciamocelo - non risolveva proprio nulla se non quello di far spendere alle casse dello Stato 38 milioni di euro in aggiunta alle svariate centinaia già spese tra periodo di formazione e buste paga. Risultati ottenuti: quasi zero. Stiamo parlando dei navigator, mitiche figure che secondo i Cinquestelle avrebbero trovato lavoro a milioni di disoccupati beneficiari del Reddito di cittadinanza. Non è andata così. Anche se ora i 2.700 navigator (erano tremila, ma 300, fiutata l’aria, hanno preso al volo altre occasioni di lavoro) tentano disperatamente di dire il contrario sperando che qualcuno ci creda e arrivi l’agognato rinnovo del contratto da 1.700 euro al mese (1.400 di stipendio e 300 di rimborso spese).


I dati parlano chiaro: su un milione e 25.000 beneficiari del Reddito di cittadinanza “occupabili”, i navigator sono riusciti a fare le “presa in carico” con la sottoscrizione del Patto per il lavoro soltanto del 39,2% del totale.

Ovvero poco meno di 402.000 persone. Lo si evince dalle tabelle dell’Anpal (l’agenzia nazionale per le politiche attive guidata dal professor Mimmo Parisi che ha assunto i navigator dislocandoli poi nei vari centri per l’impiego) relative a ottobre 2020. Le ultime pubblicate. Nei mesi successivi la situazione dovrebbe essere migliorata: i dati ufficiali non ci sono ancora ma alla stessa Anpal dicono che al 31 dicembre 2020 le persone chiamate per uno o più colloqui dai navigator sono state 710.000 su una platea di beneficiari del sussidio “occupabili” che nel frattempo ha superato quota 1.300.000. Se i dati saranno confermati significa che la metà delle persone con i requisiti per l’occupabilità a fronte di un sussidio percepito regolarmente tutti i mesi non solo non ha trovato alcun lavoro, ma non ha nemmeno sostenuto il colloquio iniziale con i navigator. 


I CONTRATTINI
Soltanto il 33% di coloro che ha sottoscritto il Patto poi ha trovato un lavoro. Il 33% di 710.000 presi in carico vuol dire 234.000 persone. Parisi in audizione della Camera a novembre scorso ha parlato di oltre 352.000 contratti cumulati nel tempo; attivi 192.851 al 31 ottobre. Tradotto: la maggior parte dei pochi contratti trovati era a termine e di questi il 70% era inferiore ai 6 mesi. Magari anche solo di un mese o due. Solo una quota pari al 9,3% supera la soglia dell’anno. 

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Ecco, questo è il resoconto del contributo dei navigator. Loro in piazza lo hanno definito “eccellente”, ma a conti fatti non sembra proprio. C’è da dire una cosa però che va a discolpa di questi ragazzi (tutti laureati con ottimi voti): hanno iniziato a essere operativi a dicembre 2019, ma il Covid li ha costretti a lavorare in smartworking e a sospendere i colloqui da marzo 2020 fino al 17 luglio compreso. 


LE DIFFICOLTÀ
C’è poi un altro motivo che li “scagiona” del tutto: è il grado di istruzione delle persone alle quali dovrebbero trovare un lavoro, che è bassissimo. Secondo le tabelle Anpal, il 70,9% ha al massimo la terza media, il 26,4% ha un diploma delle superiori, il 2,6% la laurea. Con una platea così, in un momento in cui l’economia è bloccata causa pandemia, occorre riconoscere ai navigator che gli è stata affidata una sorta di “mission impossible”. A maggior ragione se poi - atavico problema dei centri per l’impiego italiani - spesso non c’è dialogo e scambio dati nemmeno tra i centri di province confinanti. Tutto questo giustifica un rinnovo/proroga del contratto? Deciderà Draghi.


Qualche spiraglio potrebbe aprirsi se si dovesse andare avanti con il progetto di assumere 11.600 persone nei centri per l’impiego. In questo momento non sembra siano previsti punteggi in più per i navigator. E questo forse, d’accordo con le Regioni, potrebbe essere corretto.

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