Tradotto, spiega Gualtieri, vuol dire "più investimenti pubblici e sostegno agli investimenti privati che innanzitutto serviranno per la crescita e a rendere strutturale Industria 4.0".
"Oggi – ha aggiunto il ministro Gualtieri – abbiamo deciso i saldi. Cioè lo spazio di politica fiscale, e abbiamo seguito anche le indicazioni che vengono dalle istituzioni internazionali, cioè di non sospendere troppo presto lo stimolo all'economia". Il ministro dell'Economia ha parlato anche di riforma fiscale – "vogliamo rendere il nostro sistema più semplice, più equo e che sostenga di più il lavoro e chi produce" – e ha assicurato che verranno cambiate le aliquote anche se non ha dato dettagli.
Secondo alcune indiscrezioni nel Nadef il rapporto deficit/Pil è stimato al 10,8% nel 2020 – ma scenderà nel 2021 al 7% programmatico come anticipato dal ministro con un'espansione di 1,3 punti rispetto al tendenziale, al 4,7% nel 2022 e al 3% nel 2023 – mentre il Pil atteso per quest'anno è del -9% con un rimbalzo al +6% nel 2021.
La Nota di aggiornamento di economia e finanza dovrebbe essere presentata oggi e approvata in Consiglio dei Ministri domenica.
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