Mutui, tassi di interesse in rialzo: cosa accade ora? Rincari della rata mensile fino a 50 euro

L’istituto di Francoforte, di fronte a un’inflazione galoppante, che si avvicina pericolosamente alla doppia cifra (+8% a luglio in Italia), ha aumentato il costo del denaro dello 0,5% ed è pronta a nuovi aumenti nei prossimi mesi per fermare la corsa dei prezzi

Mutui, cosa succede con il rialzo dei tassi della Bce: rincari della rata mensile fino a 50 euro. La sede della Bce a Francoforte
di Jacopo Orsini
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Venerdì 22 Luglio 2022, 16:18 - Ultimo aggiornamento: 18:06

Mutui, rincari in vista per le rate dopo il deciso rialzo dei tassi varato giovedì dalla Banca centrale europea, il primo dopo oltre dieci anni. Una mossa che avrà presto ripercussioni sulle tasche dei cittadini europei.

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Il rialzo della Bce

L’istituto di Francoforte, di fronte a un’inflazione galoppante, che si avvicina pericolosamente alla doppia cifra (+8% a luglio in Italia), ha aumentato il costo del denaro dello 0,5% ed è pronta a nuovi aumenti nei prossimi mesi per fermare la corsa dei prezzi.

Stando tuttavia attenta a non soffocare la crescita di Eurolandia, già messa a dura prova dai pesanti rincari delle materie prime e dalla guerra in Ucraina. Anche la Federal reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, si prepara a far salire ancora il costo del denaro, dopo ilforte rialzo dello 0,7% deciso a giugno.

La stretta monetaria avviata dall’istituto presieduto da Christine Lagarde avrà una influenza sul livello generale dei tassi di interesse. Le banche dell’eurozona pagheranno infatti di più per prendere denaro in prestito, un incremento che verrà poi trasferito sui finanziamenti e sui mututi erogati a famiglie e imprese. Insomma comprare una casa o un’auto o un elettrodomestico con soldi presi in prestitto costerà di più. Il parametro di riferimento per i mutui a tasso variabile in particolare è generalmente l’Euribor (il riferimento usato dagli istituti di credito per scambiarsi denaro a breve termine) che, come gli altri tassi di interesse interbancari, è molto sensibile alla variazione del tasso della Bce. 

Gli aumenti in vista

Ma di quanto potrà essere l’aggravio sui mutui? Ecco alcune simulazioni, fatte da Facile.it, su come potrebbero cambiare le rate a seguito dell’aumento dei tassi. Prendiamo in considerazione un mutuo variabile da 200.000 euro da restituire in 20 anni,a un tasso iniziale dell’1% (sul mercato ieri si trovava ancora qualche offertaleggermente più conveniente) e ipotizziamo che l’Euribor cresca in modo analogo all’aumento dei tassi della Bce (quindi +0,50% a luglio e +0,25% o +0,50% a settembre). Se fino all’altro ieri la rata mensile per quel tipo di mutuo individuato era di 925 euro, dopo l’aumento il rincaro potrebbe arrivare a 45 euro e salire a 68 con un nuovo rialzo di 25 punti base e a 92 euro al mese cpon un aumento dello 0,5%. Un aggravio che quindi in un anno per le tasche di una famiglia potrebbe superare i mille euro.


Chi ha scelto invece il tasso fisso è ovviamente al riparo dalla crescita dei tassi, Ma in futuro anche i mutui non indicizzati sono destinati a rincarare. Sempre secondo le stime di Facile.it, con un mututo dello stesso importo e durata già preso in considerazione, il rincaro dovuto al rialzo dei tassi potrebbe arrivare a 50 euro al mese (la rata aumenterebbe da 1.078 a 1.128 euro). In caso di nuovo aumenti di 25 punti base a settembre si salirebbe a 75 euro (e 101 con un aumento dello 0,5%).

Mutuionline.it stima invece che per un mutuo da 100mila euro a 30 anni la rata possa crescere di poco più di 20 euro con questo rialzo (da 315 a 338 euro al mese). Un ulteriore incremento dei tassi a settembre di altri 50 punti base potrebbe far salire l’incremento della rata fino a 362 euro. Un prestito a tasso fisso, sempre di 100 mila euro a 30 anni, potrebbe arrivare a costare 418 euro al mese (da 392, con un aumenti di 26 euro al mese) e 446 euro con un altro ritocco al rialzo del costo del denaro.

La crescita dei prestiti a tasso variabile

Intanto è cresciuto negli ultimi mesi l’interesse per i mutui a tasso variabile. È quanto emerge dalla Bussola mutui Crif- MutuiSupermarket.it sul secondo trimestre dell’anno. In questo momento un finanziamenti indicizzato consente ancora un risparmio sulla rata mensile rispetto a un tasso fisso (ieri si trattava di circa 200 euro al mese sullo stesso prestito a 20 anni da 200mila euro). 

Dalle rilevazioni  emerge che il tasso variabile vede aumentare il suo peso al 18% del totale e il variabile con cap (un prestito con un tetto oltre il quale non può andare l’aumento) arriva invece al 7% delle richieste sul canale online. «L’atteso rincaro dei mutui casa avviatosi nel primo trimestre dell’anno, è proseguito a ritmo crescente nel corso del secondo trimestre 2022», afferma Stefano Rossini, amministratore e fondatore di MutuiSupermarket.it.

La formula variabile, rileva ancora la Bussola mutui, viene infatti giudicata «maggiormente conveniente, scommettendo su un rialzo moderato dei tassi Euribor nel corso dei prossimi anni». 

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