Mutui, MutuiSupermarket/Crif: crescita IRS oltre 100 punti base genera forte aumento prezzi a tasso fisso

Mutui, MutuiSupermarket/Crif: crescita IRS oltre 100 punti base genera forte aumento prezzi a tasso fisso
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Lunedì 16 Maggio 2022, 17:00
(Teleborsa) - La forte evoluzione dei tassi durante il primo trimestre 2022 impatta in maniera sempre più chiara e incisiva l'offerta mutui dedicata a privati e famiglie, sia riguardo i tassi di interesse , sia riguardo la tipologia di prodotti inseriti nel portafoglio offerte di ciascun istituto bancario. Gli indici di riferimento IRS – cui sono agganciati i tassi di interesse per i mutui a tasso fisso che oggi riguardano oltre il 90% delle erogazioni dei nuovi mutui - sono letteralmente schizzati nel corso del primo trimestre 2022, raggiungendo livelli prossimi a quelli di 36-48 mesi fa. Considerando ad esempio l'IRS di durata 20 anni, il valore dell'indice è passato da uno 0,6% medio di gennaio 2022 a un 1,6% attuale.

Le dichiarazioni della BCE, pur in assenza di rialzi al tasso ufficiale, hanno confermato un progressivo rallentamento della politica monetaria espansiva finora attuata, con impatti sulle aspettative di crescita dei tassi di interesse sul lungo periodo generando di conseguenza un rapido aumento degli indici IRS per tutte le durate.

In questo contesto di forte dinamicità tassi, il sistema bancario sta progressivamente adeguando la propria offerta mutuo, rispecchiando l'andamento osservato degli indici IRS. Prendendo a riferimento un mutuo a tasso fisso per acquisto casa di durata 20 anni - importo € 140.000 e valore immobile 220.000 euro - un richiedente di 35 anni a gennaio 2022 poteva rilevare sul mercato un miglior tasso fisso finito pari allo 0,80% e quindi ottenere una rata mensile fissa di 630 euro; oggi per la medesima operazione il miglior tasso fisso finito si posiziona di poco sopra l'1,7% e la rata mensile fissa raggiunge i 690 euro.

Per i prossimi mesi MutuiSupermarket e CRIF prevedono un ulteriore aumento dei prezzi di offerta dei mutui a tasso fisso, in quanto le offerte prodotto sono normalmente aggiornate da parte del sistema bancario non in tempo reale ma con cadenza periodica, solitamente ogni 30-45 giorni, e quindi non incorporano ancora i recenti aumenti registrati.

Il ritardo nell'adeguamento dei tassi di offerta è altresì confermato dall'osservazione degli spread medi di mercato: per una operazione di mutuo di 140.000 euro, durata 20 anni, valore immobile 220.000 euro, la media dei migliori spread per i mutui a tasso fisso si riduce dallo 0,2% del quarto trimestre 2021 a poco sopra lo 0% del primo trimestre 2022. Il sistema bancario nel corso del primo trimestre ha quindi temporaneamente assorbito parte dell'aumento registrato dagli indici IRS, riducendo il proprio spread, il ricarico applicato sugli indici di mercato per definire il tasso finale della propria offerta di mutui a tasso fisso.

(Foto: Gerd Altmann / Pixabay)
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