Bancomat e carte di credito, multe ma dal 2023 a chi (negozianti e professionisti) non accetta i pagamenti elettronici

Lo stabilisce il decreto Recovery approvato in via definitiva dal Senato prima di Natale

Pagamenti, multe a chi non accetta le carte dal 2023
di R. Ec.
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Domenica 26 Dicembre 2021, 18:39 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 07:27

Multe in arrivo ma dal 2023 per chi non accetta pagamenti di qualsiasi importo con bancomat o carte di credito. Lo stabilisce il decreto Recovery approvato in via definitiva dal Senato prima di Natale.

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Multe a chi non accetta carte di credito e bancomat: ma solo dal 2023

Con un emendamento al decreto, riformulato dai relatori in base alle proposte di Stefano Fassina (Leu) e Rebecca Frassini (Lega), il testo prevede una sanzione di minimo 30 euro - aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l'accettazione del pagamento - per tutti i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, che non accetteranno i pagamenti elettronici. La norma specifica che l'obbligo di accettazione di carte di pagamento è assolto con riferimento ad almeno una tipologia di carta di debito e ad almeno una tipologia di carta di credito, identificate dal marchio del circuito di appartenenza.

«A decorrere dal 1° gennaio 2023, nei casi di mancata accettazione di un pagamento, di qualsiasi importo, effettuato con una carta (...), da parte di un soggetto obbligato (...), si applica nei confronti del medesimo soggetto la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione del pagamento», si legge nel provvedimento.

La stessa norma approvata con il decreto Recovery era stata già inserita nel decreto fiscale collegato alla manovra dell'anno scorso ma era stata stralciata nel corso dell'iter parlamentare del provvedimento. 

L'arrivo delle multe è stato accolto con soddisfazione dalle associazioni dei consumatori e contestato dalle organizzazioni dei commercianti. «L'impulso alla diffusione dei pagamenti elettronici va perseguito mettendo in campo scelte decise di abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di imprese e consumatori - a partire dal potenziamento dello strumento del credito d'imposta sulle commissioni pagate dall'esercente - e prevedendo la gratuità dei cosiddetti micropagamenti», sottolinea Confcommercio. «Puntare asimmetricamente sulle sanzioni e sulle sole sanzioni non giova ai processi di modernizzazione del sistema dei pagamenti, processi, peraltro, già in pieno sviluppo.

Al Parlamento e al Governo - prosegue Confcommercio - chiediamo dunque un cambiamento di rotta». 

«L'introduzione di sanzioni per chi non accetta pagamenti in moneta elettronica "di qualsiasi importo" è del tutto inopportuna: il peso delle commissioni, in particolare sui piccoli pagamenti, è ancora troppo elevato. Proprio per questo più di un esecutivo, negli anni recenti, aveva promesso un taglio delle commissioni sulle micro-transazioni. Uno "sconto" che a quanto pare è stato dimenticato», rileva Confesercenti.

«Si tratta di una battaglia storica del Codacons che da ben 7 anni chiedeva a Governo e Parlamento di prevedere sanzioni per quei negozianti che impediscono ai propri clienti di pagare con carte e bancomat - afferma il presidente dell'associazione Carlo Rienzi -. Ancora oggi numerosi negozianti in tutta Italia, pur possedendo il Pos, impediscono ai clienti di pagare con moneta elettronica, consapevoli che non andranno incontro ad alcuna multa. Ora finalmente le cose potrebbero cambiare e, grazie alle sanzioni per chi rifiuterà i pagamenti digitali, sarà possibile rendere davvero efficace la misura che introduce l'obbligo per gli esercenti di accettare i pagamenti con Pos», conclude Rienzi.

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