Mps, il fondo York chiede danni per 186 milioni

La sede di Mps a Rocca Salimbeni
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Mercoledì 20 Marzo 2019, 18:01
Nuova grana giudiziaria per Mps. Il fondo americano York, per alcuni mesi primo azionista della banca, ha citato in giudizio Rocca Salimbeni chiedendo un risarcimento danni da 186,7 milioni di euro. Presupposto della richiesta, si legge nel bilancio di Mps, sarebbe «un presunto comportamento illecito dei vertici della Capogruppo che avrebbero falsato la rappresentazione finanziaria nei bilanci, alterando in modo determinante gli assunti posti a base della valutazione» delle azioni. Nel luglio 2014 York era diventato il primo azionista di Mps con una quota del 5% del capitale. La partecipazione era poi stata liquidata a novembre dello stesso anno dopo che gli stress test della Bce avevano evidenziato un deficit di capitale, nello scenario avverso, di 2,1 miliardi di euro, a pochi mesi di distanza dall'aumento di capitale da 5 miliardi di euro chiuso nel giugno del 2014. Con l'atto di citazione notificato l'11 marzo 2019 i fondi York Lussemburgo hanno convenuto davanti al Tribunale di Milano Mps, Nomura (controparte della ristrutturazione del derivato Alexandria), l'ex presidente Alessandro Profumo, l'ex ceo Fabrizio Viola e l'ex presidente del collegio sindacale Paolo Salvadori, chiedendone la condanna in via solidale al risarcimento dei danni, quantificati in 186,7 milioni. Previo accertamento in via incidentale del reato di false comunicazioni sociali, è stato anche chiesto il risarcimento del danno non patrimoniale, oltre a interessi, rivalutazione, interessi ex art. 1284 codice civile e anatocismo.La richiesta di danni scaturisce dalle «asserite perdite subite» dai fondi York, che in Mps affermano di aver investito complessivamente 520,3 milioni di euro, di cui 41,4 milioni in azioni e 478,9 milioni in uno strumento derivato.
La prima udienza è fissata per il 29 gennaio 2020. Nel frattempo, a quanto pare, la Bce ha avviato una ispezione nei confronti di Mps nel corso del mese dello scorso gennaio «finalizzata alla valutazione e alla gestione dei rischi operativi e in particolare dei rischi legali». Lo riporta il bilancio di Mps, spiegando che gli accertamenti della Vigilanza sono ancora in corso. Le cause intentate contro Siena presentano un petitum complessivo, «ove quantificato», di circa 5 miliardi di euro, riassume il bilancio, a fronte del quale la banca ha accantonato circa 0,6 miliardi di euro nel suo fondo rischi. A far lievitare le richieste di danni hanno contribuito le azioni legali avviate negli ultimi anni da ex azionisti che lamentano di essere stati, in vario modo e a vario titolo, fuorviati dalle informazioni finanziarie emesse dalla banca nel periodo 2008-2015, di cui viene contestata la veridicità. Complessivamente gli ex soci di Mps chiedono 1,5 miliardi di euro di danni. Di questi 607 milioni sono oggetto di richiesta in forma stragiudiziale e dunque non ricompresi nel petitum complessivo di 5 miliardi indicato dalla banca. Un conto in continuo aggiornamento, come dimostra la richiesta danni presentata dal fondo York, che a marzo ha fatto causa a Siena chiedendo 186,7 milioni di euro di danni solo patrimoniali.





 
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