Moody's: con la frenata della crescita nei prossimi dieci anni più difficile ridurre i debiti sovrani

La sede dell'Agenzia di rating Moody's
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Mercoledì 31 Luglio 2019, 18:48
Se il Pil rallenta, sarà più difficile ridurre i debiti sovrani di qui al 2030. L'allarme arriva da Moody's. E questo perché le aspettative di una crescita economica bassa e incerta nella Ue nell’arco del prossimo decennio aumenteranno la vulnerabilità dei rating sovrani della regione agli shock e, insieme ad altri fattori, agiranno da fattori di freno sui loro profili di credito.. «Sebbene i tassi di crescita varieranno ampiamente fra i vari paesi - ha spiegato l’autore del rapporto e Assistant Vice President di Moody’s, Petter Bryman - il trend complessivo fra i paesi membri sarà quello di una crescita in rallentamento o destinata comunque a rimanere su livelli sottotono nell’arco del decennio. «I bassi tassi medi di crescita pesano sulla nostra valutazione della solidità economica e rendono difficile per i paesi sovrani sostenere e ridurre i pesi già elevati del debito pubblico e privato». Questo frenerà «le pressioni al rialzo dei rating - ha aggiunto - o persino aumenterà le pressioni al ribasso nel corso del prossimo decennio».
Citando le previsioni della Commissione Europea contenute nel rapporto del 2018 sull’invecchiamento della popolazione, gli analisti  ricordano come il potenziale di crescita del pil nell’Europa a 28 decelererà leggermente a una media dell’1,3% fra il 2021 e il 2030 dall’1,4% del periodo 2016-2020. Simile il trend dell’eurozona ma da una base ancora più bassa: si passerà dalla media dell’1,2% fra il 2016 e il 2020 all’1,1% fra il 2021 e il 2030.
«I maggiori tassi di crescita potenziale del pil sono attesi in genere per i paesi che sono entrati nella Ue a partire dal 2004 - prosegue il rapporto - mentre ci si aspetta che i tassi di crescita potenziale siano in genere sotto la media Ue in alcune delle maggiori economie inclusa la Germania (+1,1% da +1,6% per fattori demografici), Francia (Aa2 positivo) e Italia (Baa3 stabile)».
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