E per porre rimedio a questo fabbisogno, secondo Milano Finanza, si starebbero mettendo a punto due soluzioni: un bond AT1 per un importo di circa 500 milioni ed un aumento di capitale da 1,5 miliardi da realizzare nel corso dell'anno. Una struttura compatibile con le esigenze di capitale, che richiederebbero di reperire circa 300 milioni entro fine marzo e fino a 1,8 miliardi entro la fine del 2021.
Il tema finanziario sarà ovviamente legato anche alla durata e impatto della pandemia sul business e alle discussioni in corso con il Tesoro ed i papabili pretendenti ad una aggregazione.
La data room nelle scorse settimana sarebbe andata deserta e sulla strada che conduce ad Unicredit c'è più di un ostacolo, non ultimo quello della guida appena passata ad Andea Orcel, la cui posizione al riguardo è ancora da chiarire. Secondo gli analisti di Banca IMI l'operazione "rimane altamente probabile" per la banca di piazza Gae Aulenti, "sebbene MPS non sia l'unica opzione".
La privatizzazione della banca senese, dunque, appare oggi ancora prematura e potrebbe subire uno slittamento più o meno lungo, anche a causa dell'attuale crisi di governo, che non esclude un turnover al MEF.
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