Mondo Convenienza batte il lockdown, 500 dipendenti richiamati dalla Cig

Il nuovo store di Mondo Convenienza aperto a Ravenna in pieno lockdown
di Andrea Bassi
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Venerdì 19 Febbraio 2021, 16:55 - Ultimo aggiornamento: 21:14

Riuscire anche nella pandemia, con il lockdown e le chiusure obbligate, a trovare una via per crescere. Mondo Convenienza, società di Civitavecchia leader in Italia nella vendita di mobili c’è riuscita. Tanto che nelle ultime settimane, nonostante l’obbligo di chiusura durante i week end, ha richiamato dalla Cassa integrazione 500 dipendenti. Tutto merito dei 5 canali virtuali messi a disposizione del cliente: e-commerce, televendita, live chat, social media e video chiamata. Insomma, la grande richiesta di appuntamenti per la progettazione in videochiamata ha permesso all’azienda di richiamare i lavoratori.

 «Vede, noi siamo obbligati a crescere. Dobbiamo crescere finché ne siamo capaci. Altrimenti siamo destinati a soccombere e scomparire». Parole curiose per chi è riuscito a battere da Civitavecchia, dalla periferia industriale di Roma, un colosso multinazionale del mobile come Ikea costringendolo nel mercato italiano, se dal fatturato si escludono le vendite collaterali, a doversi accomodare al secondo posto per ricavi nel segmento del mobile low cost. A pronunciarle è Gianni Carosi, 67 anni, fondatore, proprietario e anima di Mondo Convenienza, la catena di “supermercati” del mobile nota per i cataloghi distribuiti nelle cassette delle lettere (100 milioni stampati in un anno), con il loro corollario di offerte scontate per l’acquisto di camere da letto, cucine, camerette, e per il fortunato slogan: «La nostra forza è il prezzo».

E che oggi conta 44 punti vendita in Italia, 3 in Spagna, 34 hub logistici, un fatturato che lo scorso anno ha superato 1,2 miliardi di euro con 20 milioni di clienti serviti. «Ogni metro quadro di un punto vendita di Mondo Convenienza oggi rende in media 10 mila euro», osserva Dario Carosi, ventinove anni, figlio e delfino del fondatore, già inserito in tutti i gangli dell’azienda. Un record assoluto nel settore del mobile. E non solo, se si considera che secondo gli studi di Mediobanca, a livello internazionale la palma d’oro per ricavi a metro quadro spetta a una società che di nome fa Esselunga (15.800 euro). Ma siamo nel comparto food. Altro campo, altro campionato.

Com’è stato possibile? Economie di scala, grazie ai grandi volumi di vendita, e un’efficienza giapponese. Dario Carosi è un fanatico della customer experience. «Dobbiamo somigliare ad Apple», dice. «Quando entri in un loro negozio, vedi un Iphone, lo scegli ed esci, quasi non ti accorgi nemmeno che lo hai pagato tanto è semplice tutto». Così anche in Mondo Convenienza si è iniziato a sperimentare l’eliminazione delle casse.

In alcuni punti vendita il pagamento potrà essere fatto direttamente ai commessi. «Secondo le nostre stime», dice ancora Dario Carosi, «guadagneremo 7 minuti a transazione, aumentando la redditività».

Dietro il successo di Mondo Convenienza c’è la storia personale del fondatore, Gianni Carosi. Una storia che lui ha raccontato in un video inviato ai dipendenti quando l’azienda ha sfondato per la prima volta la soglia del miliardo di fatturato. Carosi è nato in un piccolo borgo vicino a Viterbo, Pellicciaccia. Nome che deriva dal primo abitante di quel luogo, un pastore che si vestiva di pelli cucite. L’infanzia vissuta in una povertà estrema, ma inconsapevole per un bambino. Scoperta solo al momento della frequentazione delle scuole a Viterbo. Racconta che capì di essere povero ad una festa di compleanno di un compagno, quando vide la casa con tutti i comfort e scoprì, con sorpresa, che quel suo amico aveva addirittura una cameretta tutta per lui. Così si ripromise che, un giorno, la sua famiglia non avrebbe avuto nulla di meno di quel bambino. Iniziò a fare il rappresentante, poi aprì un suo banco di ambulante.

Guadagnò qualche soldo, ma fu chiamato per la leva militare. Finito il militare trovò lavoro come trasportatore di mobili. Nel tempo libero si mise a sistemare gli elettrodomestici nel punto vendita per cui lavorava, pensando che fossero ammucchiati in modo confuso. Quel semplice gesto fece aumentare gli affari, e fu notato dal proprietario del mobilificio. Che prima lo promosse commesso e poi, visti i risultati, direttore del punto vendita. Quindi un nuovo scatto: la proposta di prendere in mano un negozio a Civitavecchia, non più come dipendente, ma rischiando in proprio: invece dello stipendio il 3% del fatturato. Quel negozio si chiamava «La Stalla», vendeva mobili ed elettrodomestici per 30 milioni al mese di vecchie lire, Carosi in poco tempo portò il fatturato a 150 milioni al mese. A quel punto i rapporti con il proprietario dei mobilificio si fecero più difficili e così Carosi decise di mettersi in proprio e rilevò quel mobilificio. Mondo Convenienza è nata così, “in una stalla”. Ma anche se oggi è leader di mercato, spiega ancora Carosi, «non ci possiamo fermare. La nostra prossima frontiera è l’Europa, è lì che dobbiamo crescere. Anche perché all’ombra del gigante Ikea, stanno crescendo altri gruppi, come i tedeschi di XXLux, 8 miliardi di fatturato. «Per questo - dice Carosi - siamo obbligati a crescere».

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