Mediaset presenta esposto a Consob: «Vivendi manipola il mercato e deprime il titolo»

Mediaset presenta esposto a Consob: «Vivendi manipola il mercato e deprime il titolo»
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Giovedì 22 Agosto 2019, 12:00 - Ultimo aggiornamento: 19:04
La battaglia tra Mediaset e Vivendi si riaccende a poche settimane dalle assemblee chiamate ad approvare la fusione con Mediaset Espana e la nascita della superholding Mfe ad Amsterdam. Il gruppo di Cologno invita i francesi a parlar chiaro e li accusa davanti a Consob di manipolazione di mercato.

Mediaset ha depositato un esposto in Consob per denunciare «che Vivendi sta agendo per deprimere il corso del titolo» che in Borsa oggi chiude a 2,95 euro sopra il prezzo di recesso (2,77 euro). E «auspichiamo - aggiunge - che la Consob inviti ufficialmente Vivendi ad assumere una posizione pubblica e univoca in merito alle sue reali intenzioni rispetto all'operazione e all'assemblea del 4 settembre». Era già accaduto a luglio, ricorda Mediaset nell'esposto consegnato alla Consob e per conoscenza ad Agcom: «non appena il titolo Mediaset ha toccato la soglia dei 3 euro per azione Vivendi ha fatto filtrare notizie non confermate con l'evidente intento di screditare tanto il merito dell'operazione di fusione transfrontaliera deliberata quanto la possibilità di realizzarla».

Il nodo in realtà è la governance: Mfe, la holding olandese destinata a incorporare Mediaset e Mediaset Espana, ha uno statuto che ne blinda il Cda mettendola così al riparo da un possibile ribaltone, grazie anche al voto maggiorato. Il board viene infatti nominato in assemblea non fra diverse liste ma dai nomi proposti dal Cda uscente, che potranno essere rigettati soltanto col voto contrario dei due terzi della stessa assemblea. Si riduce così il rischio di lasciar spazio a blitz di soci di minoranza scomodi e dei fondi attivisti. Nella prima categoria si inserisce a pieno titolo Vivendi, protagonista tre anni fa di una tentata scalata al gruppo televisivo di Silvio Berlusconi dopo aver fatto carta straccia degli accordi sulla pay tv Premium. Se il 26 novembre (e comunque dopo l'appuntamento con le assemblee) il Tribunale a cui i francesi si sono rivolti, non ribalterà la situazione, Vivendi peraltro continuerà ad avere i voti congelati anche in Mfe, dove vedrà ridurre al 7,7% la sua quota e al 15,4% quella detenuta tramite Simon Fiduciaria, una società alla quale i francesi hanno dovuto girare la parte eccedente il 9,9% in Mediaset, essendo soci con più del 10% anche in Tim.

 
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