Manovra, si fa strada ipotesi soglia Pos a 30 euro

Manovra, si fa strada ipotesi soglia Pos a 30 euro
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 09:00
(Teleborsa) - Roberto Pella, deputato di Forza Italia e uno dei relatori della manovra, ha dichiarato a 24 Mattino su Radio 24 che "l'abbassamento della soglia a 30 euro per l'utilizzo del Pos è un'ipotesi allo studio". "La stessa presidente Meloni aveva parlato a noi relatori e ai capigruppo di questa trattativa che lei stessa ha portato avanti con l'Europa. La possibilità di scendere ci è stata richiesta", ha aggiungo Pella.

La manovra presentata dal governo alla Commissione europea ha avuto un giudizio "complessivamente positivo" come ha spiegato il commissario Ue per gli Affari economici, Paolo Gentiloni, ma alcune misure incluse nel progetto di bilancio non sono in linea con le raccomandazioni-paese. "Una disposizione che innalza il tetto per le transazioni in contanti da 2.000 a 5.000 euro, una misura equivalente a un condono che permette la cancellazione di debiti fiscali pregressi relativi al periodo 2000-2015 e non superiori a 1.000 euro – una misura definita dalla commissione "tax amnesty", che in Italia suona appunto come "condono fiscale" – e la possibilità di rifiutare i pagamenti elettronici di importo inferiore a 60 euro senza essere sanzionati", ha spiegato per l'appunto lo stesso Gentiloni. Misure che "non sono in linea» con le raccomandazioni specifiche per l'Italia sulla lotta all'evasione fiscale", ha aggiunto.

A Bruxelles non sono piaciuti nemmeno i costi previsti nel sistema pensionistico per il rinnovo nel 2023 dei regimi di pensionamento anticipato in scadenza, anche se con criteri di età più stringenti, come ad esempio per Opzione donna. Quota 103 e gli altri canali temporanei di uscita anticipata non sono in linea con la richiesta di attuare pienamente le riforme previdenziali adottate in passato, a cominciare dalla legge Fornero, anche in funzione del contenimento della spesa pensionistico. A ciò si aggiunge la tirata di orecchie sulle riforme strutturali, a partire dalla mancata riforma fiscale necessaria per "ridurre ulteriormente le imposte sul lavoro e aumentare l'efficienza del sistema tributario". Dalla delega targata Draghi, il nuovo parere della commissione prende le mosse per ricordare quelli che secondo Bruxelles devono essere le linee guida per l'intervento sul nuovo fisco italiano.

A questo punto le raccomandazioni presentate ieri della Commissione dovrebbero essere fatte proprie dal governo durante l'iter di approvazione parlamentare del bilancio programmatico. Ma si tratta di un'agenda difficile da digerire per il nuovo governo. Il "menù" comunitario infatti è noto e prevede "l'allineamento dei valori catastali a quelli di mercato correnti", la riduzione delle spese fiscali che nell'ottica comunitaria deve puntare anche ad alleggerire le esenzioni e le deroghe all'aliquota ordinaria dell'Iva, il taglio dei sussidi ambientalmente dannosi e una semplificazione del Codice tributario. Tra gli obiettivi giudicati irrinunciabili c'è poi, naturalmente, una riduzione ulteriore del cuneo fiscale, che le mosse su Iva, Catasto e Tax Expenditures dovrebbero aiutare a finanziare.

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