«La plastic tax può cambiare», Gualtieri apre a Bonaccini. Altolà M5S: una scossa ci vuole

«La plastic tax può cambiare», Gualtieri apre a Bonaccini. Altolà M5S: una scossa ci vuole
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Lunedì 4 Novembre 2019, 08:14 - Ultimo aggiornamento: 17:27

La manovra resta in acque agitate anche alla vigilia del debutto in Senato. L'offensiva anti-microtasse dei renziani sortisce qualche effetto e anche l'intervento del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, in piena campagna elettorale, e preoccupato per il distretto del packaging radicato sul suo territorio il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri ha assicurato che aprirà un tavolo. «Non so se si potrà togliere tutta la tassa - dice Bonaccini - ma si può rimodulare, si può ridurre l'impatto».

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Gualtieri in una intervista al Tg3 è stato chiaro.«Occorre modularla bene e sono pronto a discutere con gli operatori del settore», ha detto il ministro. In ogni caso la plastic tax «è una misura giusta» per proteggere l'ambiente, ribadisce il ministro d'accordo con Luigi Di Maio che difende con forza la misura. Il ministro chiude, invece, sullo slittamento del taglio del cuneo fiscale, chiesto dai renziani: «È un pilastro della manovra».
In Aula si potranno migliorare alcune misure, ma i saldi resteranno invariati. Anche perché, ha fatto notare Gualtieri, «è sorprendente che si approvi una manovra e poi la si critichi».

IL RICHIAMO
Il richiamo agli alleati è chiaro: troppo facile dire sì alle tasse nel chiuso dei vertici di maggioranza e poi criticarle in pubblico. «Se qualcosa non va - gli fa da sponda il segretario Pd, Nicola Zingaretti - in uno spirito unitario si affronterà come sempre è avvenuto nel percorso parlamentare. Ma bisogna farlo insieme e uniti. Basta furbizie». Il primo destinatario dei messaggi è Matteo Renzi. Reduce dal nemmeno troppo velato attacco al premier Giuseppe Conte, il leader di Italia Viva pubblica un post su facebook: «Non siamo contro nessuno. Siamo solo contro l'aumento delle tasse».

In una manovra da 30 miliardi, con un intervento da 23 miliardi per bloccare l'aumento dell'Iva e un ricorso al deficit per 16 miliardi, il perno della discussione sono i due miliardi di microtasse. Prima di tutte quella sulla plastica, che vale un miliardo. Il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, la difende con forza, «serve a dare una scossa, serve a invertire la rotta». E pure il resto della maggioranza la rivendica. E il ministro dell'Economia è disposto a discuterne non solo in Parlamento.
Fatto sta che nel giro di qualche giorno le posizioni nella maggioranza sembrano essersi ribaltate perché il ministro dell'Ambiente tre giorni fa si era detto favorevole ad intervenire a fondo sulla legge mentre il Tesoro appariva più rigido.

La ricetta di Italia Viva l'aveva illustrata in giornata il deputato Luigi Marattin: «Plastic tax, sugar tax e aumento delle tasse sulle auto aziendali valgono 1,5 miliardi - spiega - Noi abbiamo tre suggerimenti alternativi per abolirle. Il primo è far slittare il taglio del cuneo da luglio a ottobre. Già questo sarebbe sufficiente». In serata, è arrivata la chiusura di Gualtieri.

Il ragionamento che si fa nel governo guarda negli anni a venire: il rinvio del cuneo fiscale può portare un risparmio solo nel 2020, ma non negli anni successivi, quando la misura sarà a regime.
Intanto il governo si applica a quel «modulare bene» la misura. Anche se le parole di Gualtieri sono lette da Renzi come una «retromarcia dopo 24 ore di polemiche contro di me», la convinzione del ministero dell'Economia è che il provvedimento resti intervenendo su qualche aspetto. Per esempio, sulla possibilità di escludere dalla tassazione gli imballaggi di plastica riciclata. La parola passa all'Aula.

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