Manovra, flat tax a 85mila euro: ma si attende l'ok Ue. Statali, stanziato 1 miliardo (in attesa di rinnovo contratto). Nuova bozza di 156 articoli in Aula

Arriva oggi in Parlamento la prima legge di bilancio del governo Meloni

Flat tax a 85mila euro, ma serve l'ok dell'Ue. Tassa extraprofitti al 50% su 7mila imprese. Le ultime novità in manovra
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Lunedì 28 Novembre 2022, 12:55 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 11:41

Dal pacchetto di misure per il caro-energia alle misure fiscali, dalle infrastrutture alla giustizia, dalle pensioni alla sanità. Sono alcuni dei contenuti della nuova bozza della manovra, suddivisa in 16 capitoli e 156 articoli. La prima legge di bilancio del governo Meloni arriva oggi in Parlamento.

Manovra oggi in Parlamento: dalle pensioni alla tregua fiscale i temi "caldi" di dibattito nella maggioranza

Il testo appare completo anche di norme che nei giorni scorsi sono state oggetto di ultime limature. Come Opzione donna - prorogata per il 2023, mantenendo l'obbligo di un'anzianità contributiva di almeno 35 anni, ma con un innalzamento dell'età d'uscita a 60 anni, che viene legata al numero dei figli - ed extraprofitti. La flat tax a 85mila euro ma si attende l'ok dall'Ue. Un miliardo agli statali in attesa del rinnovo del contratto.

Con i tetti alla rivalutazione delle pensioni risparmi per 2,1 miliardi.

Statali, 1 miliardo in attesa di rinnovo contratto

Un miliardo per il comparto pubblico da destinare, in attesa del rinnovo del contratto, ad una una tantum per i dipendenti statali nel 2023. Lo prevede l'ultima bozza circolata della manovra. L'indennità è pari all'1,5% dello stipendio per le 13 mensilità.

Flat tax a 85mila euro, ma si attende ok dell'Ue

Confermato l'innalzamento della soglia della flat tax da 65.000 euro a 85.000 euro, a partire dal periodo d'imposta 2023, ma tale incremento «è subordinato al rilascio di una specifica misura di deroga da parte delle competenti autorità europee. Tale richiesta, presentata il 4 novembre, è attualmente al vaglio delle competenti autorità europee». È quanto si legge nella relazione illustrativa, così come si legge nell'ultima bozza della manovra. Una direttiva Ue prevede già la possibilità di alzare il tetto a 85.000 euro ma solo a partire dal 2025. L'Italia chiede dunque l'autorizzazione ad anticipare.

«Ai fini della franchigia Iva - si legge ancora - riservata ai soggetti in regime forfettario, l'innalzamento della soglia dei ricavi e compensi fino a 85.000 euro tiene conto della direttiva (UE) 2020/285 relativa al sistema comune d'imposta sul valore aggiunto per quanto riguarda il regime speciale per le piccole imprese che si applica a partire dal primo gennaio 2025».

Una direttiva che «prevede che gli Stati possono ammettere al regime di franchigia Iva i soggetti con volume di ricavi e compensi non superiore a 85.000 euro», nonchè «prevede che se nel corso dell'anno solare il soggetto passivo supera la soglia di volume d'affari di 100.000 euro il regime di franchigia cessa di applicarsi a partire da quel momento». Nella relazione si ricorda che «il regime di franchigia Iva è stato già oggetto di autorizzazione da parte degli organismi dell'Unione Europea; da ultimo il regime è stato autorizzato dal primo gennaio 2020 al 31 dicembre 2024 con decisione di esecuzione (UE) 2020/647 del Consiglio dell'11 maggio 2020, per i soggetti passivi il cui volume d'affari annuo non supera i 65.000 euro».

Pensioni, con tetto rivalutazione risparmi per 2,1 miliardi

La rivalutazione delle pensioni per "fasce" garantirà risparmi nel 2023 di 2,1 miliardi al netto degli effetti fiscali. Lo si evince dalla relazione tecnica che accompagna la misura nell'ultima bozza della manovra. L'incremento delle pensioni minime costa 210 milioni, Quota 103 comporta un maggior onere di 571 milioni (che salgono a 1,2 miliardi nel 2024). La proroga dell'Ape social costa 134 milioni e il cosiddetto 'bonus Maronì per chi sceglie di rimanere al lavoro pur avendo maturato i requisiti di Quota 103 vale 13,8 milioni. L'onere della nuova "Opzione donna" è di circa 21 milioni (contro i 110 circa dell'attuale versione).

Come cambia "Opzione donna"

Opzione donna è prorogata per il 2023, mantenendo l'obbligo di un'anzianità contributiva di almeno 35 anni, ma con un'innalzamento dell'età d'uscita a 60 anni, che viene legata al numero dei figli: può essere ridotta di un anno per ogni figlio, fino al massimo di due. È la norma contenuta nell'ultima bozza della manovra, che riconosce questo beneficio a determinate condizioni: donne che assistono coniuge o parente con handicap; hanno una invalidità civile, superiore o uguale al 74%; sono lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese con aperto un tavoli di crisi. Per queste ultime, la riduzione a 58 anni è a prescindere dai figli.

 

Tassa extraprofitti al 50% su 7mila imprese

La tassa sugli extraprofitti diventa per il 2023 un «contributo di solidarietà» in linea con il regolamento Ue che autorizza un intervento di emergenza contro il caro energia. La bozza della manovra prevede un prelievo temporaneo per i soggetti che in Italia producono, importano o vendono energia elettrica e gas e producono, importano, distribuiscono o vendono prodotti petroliferi. Il contributo è del 50% sul reddito 2022 che eccede per almeno il 10% la media dei redditi 2018-21; con il limite del 25% del patrimonio netto al primo gennaio 2022. Sono interessate 7mila aziende con un incasso, come anticipato dall'ANSA, di 2,56 mld.

 

Credito d'imposta per carburante ad agricoli e pescatori

L'ultima bozza della manovra prevede un credito d'imposta al 20% per il primo trimestre 2023 sul carburante per pescatori e agricoltori. «Al fine di mitigare gli effetti economici derivanti dal perdurare dell'aumento eccezionale del prezzo del gasolio e della benzina - si legge nel testo - alle imprese esercenti attività agricola e della pesca e alle imprese esercenti l'attività agromeccanica di è riconosciuto, a parziale compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l'acquisto di gasolio e benzina per la trazione dei mezzi utilizzati per l'esercizio delle predette attività, un contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, pari al 20 per cento della spesa sostenuta per l'acquisto del carburante effettuato nel primo trimestre solare dell'anno 2023». «Il contributo - si legge ancora - di cui al comma 1 è, altresì, riconosciuto alle imprese esercenti attività agricola e della pesca in relazione alla spesa sostenuta nel primo trimestre solare dell'anno 2023 per l'acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all'allevamento degli animali».

Fondo contro il consumo del suolo

Nasce un nuovo «Fondo per il contrasto al consumo di suolo», finanziato con 10 milioni di euro nel 2023, 20 milioni nel 2024, 30 milioni di euro nel 2025 e 50 milioni di euro all'anno nel biennio 2026-2027. Lo si legge nell'ultima bozza della manovra, dove nella relazione tecnica sono riportati i dati dell'ultimo rapporto Ispra dal quale «risulta che, al 2021, 2,15 milioni di ettari di suolo sono stati trasformati per realizzare beni e attività antropiche, corrispondente al 7,13% del territorio nazionale», portando ad un incremento annuale di consumo di suolo pari a circa «6 mila ettari, corrispondente a circa 16 ettari al giorno».

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