Manovra, ecotassa su auto extralusso: taglio a pensioni alte da 100mila euro

Conte e Tria
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Lunedì 17 Dicembre 2018, 15:16 - Ultimo aggiornamento: 18 Dicembre, 07:20

Ancora un rinvio per la manovra in Parlamento. Fermo l'esame in commissione, l'approdo in aula al Senato è previsto per venerdì. La Commissione però dà più tempo all'Italia: l'argomento non è per ora all'ordine del giorno della riunione di mercoledì della Commissione, l'ultima dell'anno. Il Tesoro ha inviato intanto a Bruxelles il nuovo schema della legge di Bilancio, con i tagli anche alle misure bandiera di lega e M5s. Due miliardi in meno per quota 100 sulle pensionì, ha annunciato il vice premi Matteo Salvini. Mentre si restringe la platea dell'ecosconto e la tassa sulle auto inquinanti sarà applicata solo su suv e vetture di lusso. Bruxelles nel frattempo fa sapere che il dialogo continua, con i contatti di Dombrovskis e Moscovici con Tria, e le decisioni arriveranno sulla base dei risultati di questo dialogo.

Pensioni d'oro. Taglio delle pensioni d'oro ma a partire dai 100mila euro lordi anziché da 90mila euro. Sarebbe questo il punto di caduta a cui sta lavorando l'esecutivo per introdurre, nel passaggio al Senato, la misura cara al Movimento 5 Stelle. Il taglio opererebbe sulla quota contributiva e sarebbe a tempo (ancora si starebbe ragionando su 3 o 5 anni) e sarebbe strutturato su diversi scaglioni fino ad arrivare al 40% per le pensioni 'altissimè, sopra i 500mila euro.

Il ministro dell'Economia Giovanni Tria intanto è a Palazzo Chigi per un incontro sulla manovra in base all'intesa sui saldi concordata con Bruxelles. Il ministro è stato chiamato dal premier Giuseppe Conte per definire le modifiche alla legge di bilancio.

«Nella manovra non ci sono gli interessi dei partiti o dei soliti che hanno comandato, ma i sogni di chi vuole cambiare l'Italia». Lo afferma in un lungo video su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio. «Chiunque abbia versato una goccia di sudore per il Movimento - prosegue - lo ha fatto perché crede in un sogno, non per il suo interesse particolare, per questo siamo imbattibili e inarrestabili». La sfida di adesso è «per il governo del Paese e la stiamo vincendo perché la stiamo combattendo con in testa e nel cuore il sogno del cambiamento».

«Prendiamo 1 miliardo dai pensionati d'oro e lo mettiamo sulle pensioni di cittadinanza. Colpiamo la casta e aiutiamo i pensionati minimi. Uno Stato che permette privilegi assurdi e abbandona chi ha bisogno non è credibile. Difficile? No, semplicissimo. La politica è questo. Basta volerlo», hanno poi sottolineato i 5 stelle in un post su Facebook. 

Intanto il restringimento dell'ecotassa solo su suv e auto di lusso potrebbe portare a un conseguente restringimento anche della platea dell'ecosconto per le auto a basse emissioni. Attualmente le due misure, così come approvate alla Camera, si coprono a vicenda, con incassi della tassa stimati in 300 milioni di euro nel 2019 (e di poco superiori negli anni successivi) da destinare agli incentivi per elettriche, ibride o poco inquinanti. Se il governo dovesse però decidere, come annunciato in nottata, di limitare l'aggravio fiscale solo alle auto di grossa cilindrata, potrebbe essere anche costretto, a quanto si apprende, a comprimere di pari passo la platea di vetture beneficiarie dello sconto. Secondo l'emendamento approvato a Montecitorio, il bonus è suddiviso in tre fasce: 1.500 euro per le auto che emettono tra 70 e 90 grammi di CO2 al km, 3.000 euro tra 20 e 70 g/km e 6.000 euro tra 0 e 20 g/km. Luigi Di Maio, padre della misura, ha garantito che lo sconto di 6.000 euro sarà confermato anche nella versione definitiva.

«Il dialogo continua fra la Commissione Ue e l'Italia sul bilancio 2019. I commissari Dombrovskis e Moscovici sono in contatto con il ministro Tria. La Commissione deciderà i prossimi passi sulla base dei risultati di questo dialogo. Quanto alla riunione dei capi di gabinetto di oggi, non commentiamo mai le riunioni prima che avvengano. Il lavoro continua a tutti i livelli e non diamo dettagli». Così il portavoce della commissione europea, Margaritis Schinas. 

Il governo italiano intanto ha inviato a Bruxelles «uno schema» con il nuovo quadro macroeconomico con il deficit al 2,04% e le misure della manovra. Lo rendono noto fonti del ministero dell'Economia, spiegando che ora si aspetta la valutazione della Commissione e che in mattinata ci sono stati contatti telefonici tra Tria, Moscovici e Dombrovskis. L'obiettivo è quello di finalizzare quanto prima l'accordo.

I servizi della Commissione hanno ricevuto i nuovi dati sulla manovra dall'Italia in maniera ufficiosa e li stanno studiando, per capire se ci sia la correzione delle divergenze rispetto al Patto di stabilità che era stata richiesta. Sulla base di questa valutazione, tra oggi e domani, dovrebbe essere presa una decisione sui passi successivi da compiere, mentre si aspetta un documento ufficiale da Roma. Nel pomeriggio intanto è prevista una nuova riunione dei capi di gabinetto dei commissari europei per completare la preparazione della seduta del collegio di mercoledì prossimo, l'ultima in calendario prima della pausa per le festività di fine anno.

«Le divisioni della maggioranza, che hanno protratto oltre ogni limite il confronto con la Commissione Europea, stanno causando una mortificazione senza precedenti del Parlamento - affermano Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia), Antonio Misiani ( Pd), Andrea de Bertoldi (Fratelli d'Italia), Dieter Steger (Gruppo per le Autonomie) Vasco Errani (LeU) -. La commissione bilancio del Senato, chiamata a discutere la manovra 2019, ad oggi non ha votato alcun emendamento. È una situazione inaccettabile. Ancor più inaccettabile sarebbe la forzatura di chiudere i lavori di commissione arrivando a riscrivere la manovra direttamente in aula. A tutela delle prerogative del Parlamento, come capigruppo di opposizione in commissione bilancio abbiamo chiesto ufficialmente al presidente Pesco di farsi promotore verso la presidente Casellati di un rinvio dell'approdo in aula della manovra non prima di venerdì, a condizione che il governo presenti la nuova manovra alla ripresa dei lavori della commissione, calendarizzata alle ore 9.30 di domani. Il presidente Pesco si è impegnato a dar seguito ufficiale alle nostre richieste. Esprimiamo forte preoccupazione per il Paese, rimarcando con forza le gravi responsabilità del governo per la situazione senza precedenti che si è venuta a creare. È quindi indispensabile che si dia seguito a questa nostra richiesta, nell'interesse del Paese e per salvaguardare il ruolo e la funzione del Parlamento» 

«La maggioranza sta facendo di tutto per mortificare il parlamento. Con la scusa della manovra e di Bruxelles, M5s e Lega stanno strozzando il dibattito parlamentare. In realtà tutto questo sta avvenendo per l'assoluta incapacità del governo di gestire la situazione, di preparare una legge di bilancio che metta assieme crescita e parametri di Maastricht». Lo afferma il senatore del Pd Edoardo Patriarca.

La manovra del governo «ha avuto un iter scandaloso: ora l'Italia è vicina all'esercizio provvisorio, il Parlamento è stato sostanzialmente esautorato, calpestato e non abbiamo ancora i numeri del deficit, quindi siamo di fronte ad una manovra fantasma». Così la capogruppo alla Camera di Forza Italia e coordinatrice lombarda del partito, Mariastella Gelmini. «Si è perso tanto tempo, si è cercato uno scontro con l'Europa non capendo fino in fondo gli effetti di questo scontro di questa inutile propaganda. Tutto questo evidenzia il dilettantismo, il pressapochismo, la mancanza di serietà di questo governo - ha aggiunto -. Ricordo al governo giallo verde che sta trattando delle risorse degli italiani e che la manovra dovrebbe definire il futuro di questo Paese, gli investimenti da fare, la direzione da prendere, le opportunità per le famiglie, per le imprese». «Siamo molto preoccupati per un negoziato con l'Europa in cui prima c'è stato bullismo e strafottenza - ha continuato - e poi con la coda tra le gambe si è arrivati a cercare una trattativa». «Mi pare che si stia rivelando non la manovra del popolo ma una manovra contro il popolo», ha concluso.



 

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