Ieri 12 ottobre, sulla Manovra tricolore è arrivato l'ennesimo giudizio severo del Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker che ha lanciato un nuovo appello alle autorità italiane affinché "rispettino le regole per non mettere in pericolo la solidarietà europea".
Draghi, invita ad "abbassare i toni", spiegando: "sappiamo che ci sono procedure stabilite e accettate da tutti, ci sono state deviazioni: non è la prima volta e non sarà l'ultima".
"Il nostro mandato - ha continuato il numero uno della BCE - non è rovesciare un Governo o creare problemi con dei comportamenti inappropriati o delle dichiarazioni eccessive", ma la Manovra sta andando in direzione opposta rispetto a quanto suggerito dal Fondo Monetario Internazionale, ha detto il banchiere dopo un altro monito all'Esecutivo italiano, arrivato, ieri 12 ottobre dal Capo del dipartimento europeo dell'Istituzione con sede a Washington, Poul Thomsen.
Il richiamo di Draghi si rivolge a chi in questa trattativa tra Roma e Bruxelles si mette anche a contestare l'euro, perché questo ha "causato danni" e ulteriori impennate degli spread, che ora pesano sui costi dei prestiti a imprese e famiglie.
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