Manovra, carta-bimbo per asili scende a 250 euro. Nodo carcere agli evasori

Nodo carcere agli evasori, la manovra slitta ancora
di Andrea Bassi
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Venerdì 25 Ottobre 2019, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 14:16

Un'altra fumata nera. A dieci giorni dall'approvazione in consiglio dei ministri della manovra di bilancio e del decreto fiscale che la accompagna, nessuno dei due testi è ancora pronto. Se ne riparlerà, se tutto va bene, la settimana prossima. Il tempo inizia ad essere stretto. Il decreto fiscale che contiene 6,5 miliardi di coperture finanziarie, deve necessariamente entrare in vigore prima della manovra stessa. La data ultima per pubblicare in Gazzetta Ufficiale il testo è il 31 ottobre, per evitare che la conversione (ci sono due mesi di tempo) possa scavalcare la fine dell'anno. Il provvedimento doveva essere pubblicato ieri. In realtà non è mai arrivato al Colle per la firma del Capo dello Stato. Ed è difficile che ci arrivi se non si scioglie quello che sta diventando il nodo fondamentale: il carcere per gli evasori.

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Ieri i deputati di Forza Italia alla Camera, capitanati da Enrico Costa, hanno scritto una lettera a Sergio Mattarella nella quale hanno invitato il Presidente della Repubblica a valutare «la palese incostituzionalità» del decreto fiscale. Inserire in un provvedimento d'urgenza norme penali che però entrerebbero in vigore solo dopo l'approvazione della legge, sarebbe una prima assoluta. «Se stabilisco per decreto che è reato evadere oltre 100 mila euro», spiega Costa, «devo punire subito questo comportamento, non posso salvare alcuni e condannare altri per lo stesso reato solo perché commesso qualche settimana dopo».

La verità, in realtà, è anche un'altra. All'interno della stessa maggioranza le divisioni sul carcere agli evasori sono ancora forti. L'accordo siglato lunedì notte tra Pd, renziani e grillini, è fragile. Le norme introdotte nel decreto sono molto invasive. Non riguardano soltanto le frodi fiscali, punite con 8 anni se l'evasione supera i 100 mila euro, ma anche quella che solo qualche anno fa era definita «evasione da sopravvivenza», ossia gli omessi versamenti di ritenute dichiarate e dell'Iva. Si tratta di tasse correttamente denunciate dagli imprenditori, ma che poi non sono stati in grado di saldare. L'altro nodo rilevante riguarda l'estensione delle misure antimafia all'evasione, con la confisca per sproporzione e la responsabilità dell'impresa anche per i comportamenti fraudolenti dei propri dipendenti dai quali ha tratto vantaggio.

I SOSPETTI
Anche queste norme scatterebbero con frodi superiori a 100 mila euro, un tetto ritenuto da alcuni troppo basso e visto con qualche sospetto dagli stessi magistrati per il rischio di ingolfare i tribunali.
Mentre si attende di trovare una nuova quadra al decreto fiscale, proseguono i lavori sul testo della legge di bilancio. Ieri il ministero dell'Economia ha prcisato che dalle nuove tasse (plastic tax, sugar tax, e web tax) arriveranno solo 2 miliardi di euro.

Qualche indicazione in più arriva sul taglio del cuneo fiscale. Lunedì il ministro del lavoro Nunzia Catalfo, dovrebbe incontrare i sindacati per iniziare ad illustrare i progetti del governo. L'ipotesi principale alla quale si sta lavorando, prevede una estensione fino a 35 mila euro del bonus Renzi da 80 euro. Ai lavoratori che guadagnano tra 26 mila e 35 mila euro, sarebbero riconosciuti 500 euro il prossimo anno e mille euro dal 2021 in poi. Rivista invece al ribasso, rispetto alle indiscrezioni di ieri, la baby card per nidi e baby sitter. Sarà di 250 euro per figlio e non di 400. Intanto già nel 2020 ci sarà «un assegno mensile, universale, per tutti i nuovi nati», che sarà da 80 euro o 120 euro o 160 euro a seconda del reddito. Confermata poi l'estensione del congedo di paternità, che passa da 5 a 7 giorni. Alitalia invece, avrà un nuovo prestito dallo Stato di 400 milioni.

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