Manovra, nel Milleproroghe il rinvio del Mercato libero dell'energia

Manovra, nel Milleproroghe il rinvio del Mercato libero dell'energia
di Andrea Bassi
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Martedì 17 Dicembre 2019, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 18:23

All'ultima curva, prima del traguardo, la manovra economica del governo sbanda ancora. La Ragioneria generale dello Stato, che per tutto il week end ha passato al setaccio le norme approvate nella Commissione bilancio del Senato, chiede ben 70 correzioni del testo. In molti casi le coperture mancano del tutto, o sono quantomeno creative. Salta, per esempio, l'emendamento fortemente appoggiato dal Movimento Cinque Stelle che voleva una semplice sospensione del Reddito di cittadinanza e non la sua perdita, nel caso in cui un beneficiario del sussidio trovasse un lavoro a termine di pochi mesi. La norma, hanno spiegato i tecnici del Tesoro, avrebbe avuto un costo certo che non è stato ben quantificato e coperto. Esce dal provvedimento anche un'altra misura della quale si era molto discusso nei giorni scorsi: lo slittamento da luglio del prossimo anno fino a gennaio del 2022 della fine del mercato tutelato dell'energia elettrica.

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Per ora, insomma, resta la dead line della prossima estate per i consumatori che saranno obbligati a scegliere un nuovo fornitore di energia elettrica nel caso in cui si trovassero ancora nel mercato tutelato. Non è però detta l'ultima parola. Lo slittamento potrebbe trovare posto nel decreto milleproroghe di fine anno. Ad eliminare la norma, in questo caso, non è stato il parere contrario della Ragioneria, ma il giudizio della presidente del Senato Elisabetta Casellati che ha cassato l'articolo perché «estraneo alla materia» della legge di Bilancio. La stessa sorte è toccata all'aumento della Tobin tax, la tassazione sulle transazioni finanziarie. Un emendamento approvato in Commissione bilancio portava il prelievo da 0,01 euro a operazione fino a 0,04 euro. Anche questa misura è stata però stralciata per estraneità. Cade invece per carenza di fondi l'estensione ai pediatri delle risorse necessarie per dotarsi di strumentazione idonea a effettuare alcune analisi direttamente negli ambulatori. La presidenza del Senato ha anche depennato la possibilità di riutilizare i farmaci per solidarietà sociale.

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Il conto finale. Sempre in tema di farmaci, Farmindustria si è lamentata che nella manovra manca un impegno, da tempo promesso ma ancora non concretizzato, per rimodulare i tetti che fissano gli stanziamenti per la spesa in ospedale e in farmacia. Non arriveranno nemmeno la cambiale digitale e le assunzioni nelle province. Così come non ci sarà il restyling per il Consiglio di Stato (con una sezione e un presidente in più) e neanche per il Tar del Lazio (due nuove sezioni). Niente assunzioni poi, alla Corte dei Conti, per la quale inizialmente erano stati previsti 25 ingressi. Via anche la norma per rafforzare i poteri della Consob in ambito internet consentendo la rimozione dei siti irregolari di trading on line. Alla fine le modifiche sono oltre 300. Molte in attesa di essere recuperate nei prossimi provvedimenti del governo a partire dal decreto milleproroghe di fine anno.

Tasse. Per plastica e bibite slittamento e taglio Il governo, con diverse riscritture, ha quasi azzerato le varie imposte di scopo introdotte con la manovra. La tassa sulla plastica si fermerà a 45 centesimi al chilo (da 1 euro) e partirà da luglio. Si applicherà anche sui monouso in tetrapack ma non sui contenitori di medicinali. La tassa sullo zucchero resta a 10 centesimi al litro ma partirà da ottobre.

Clausole. Per Iva e accise 20 miliardi nel 2021 L'Iva non aumenterà il prossimo anno. Ma nel 2021 il governo dovrà sterilizzare clausole di salvaguardia per 20,1 miliardi di euro. L'aumento dell'Iva, prima della legge di Bilancio 2020, avrebbe portato nella casse dello Stato 28,7 miliardi. Di conseguenza gli interventi inseriti nella manovra consentono una prima sterilizzazione pari a 8,6 miliardi di euro.

Auto. Azzerata la stretta sui veicoli aziendali Quasi azzerata la stretta sulle auto aziendali. Il fringe benefit scende al 25% sulle auto aziendali con emissioni inquinanti inferiori a 60 g/km e al 30% su quelle superiori a 60 g/km. Per i veicoli con emissioni Co2 tra 160 g/km e 190 g/km la percentuale passa al 40 dal 2020 e sale al 50% nel 2021; infine per le auto con emissioni inquinanti oltre 190 g/km passa al 50%.

Giochi. Stangata del 20% sulle vincite. Dal primo marzo sale al 20% la tassa sulle vincite sui giochi superiori a 500 euro, comprese lotterie istantanee e Gratta e vinci. Dal 15 gennaio invece sale al 20% anche il prelievo sulle new slot sulle vincite oltre i 200 euro. Cambiano anche Preu (il prelievo unico erariale) e il payout (le vincite dei giocatori) scende al 65%. Oggi i gestori di Sapar protestano a Montecitorio.

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