Manovra, tasse in arrivo su sigarette, giochi e plastica: tutte le misure

Manovra, tasse in arrivo su sigarette, giochi e plastica: tutte le misure
di Andrea Bassi e Luca Cifoni
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Martedì 15 Ottobre 2019, 07:32 - Ultimo aggiornamento: 24 Novembre, 12:06

Bocciate le rimodulazioni dell'Iva proposte dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, per far quadrare i conti della manovra da 30 miliardi, il governo inserirà una raffica di balzelli sui consumi. Ci sarà una stretta sul fumo. Le accise sul tabacco aumenteranno di 160 milioni. Questo dovrebbe tradursi in un aumento delle bionde di circa 20 centesimi al pacchetto. Salta per ora, invece, la stretta sul diesel alla pompa. Dopo una dura presa di posizione di Matteo Renzi il governo ha deciso di non aumentare le accise sul gasolio. Nel cosiddetto catalogo del ministero dell'Ambiente sui sussidi ambientalmente dannosi, le agevolazioni sul diesel valgono 4,9 miliardi di euro.

Manovra, sgravi per chi paga l'idraulico con la carta di credito

Ogni centesimo in più di accisa si tradurrebbe in un incasso per lo Stato di quasi 150 milioni. Con soli 4 centesimi di aumento, insomma, il governo avrebbe ricavato 600 milioni di euro. Fuori anche la tassa sugli zuccheri chiesta dal M5S. Anche per la plastica è in arrivo una stretta fiscale. In questo caso si tratterebbe di anticipare le richieste di una direttiva europea non ancora recepita. L'intenzione sarebbe al momento quella di imporre un'imposta di 20 centesimi per chilo di plastica . Anche la fortuna sarà tassata, con un prelievo più pesante sulle super-vincite come quella da 209 milioni del superenalotto. Ci sarà un sistema di scaglioni simili all'Irpef che partirà dal 15% sopra i 500 euro per arrivare al 23% oltre i 100 milioni. Per i giochi è previsto anche un nuovo aumento del prelievo unico erariale di un punto per le Awp (le vecchie slot machine) e le Videolotteries. Non del tutto accantonata nemmeno la tassa sulle sim aziendali. Ecco le misure.

Iva: sterilizzati gli aumenti
La legge di Bilancio conterrà la sterilizzazione dei 23 miliardi di aumenti dell'imposta sul valore aggiunto (e delle accise) previste dalle clausole di salvaguardia in vigore. Ma allo stesso tempo dovrebbe essere avviato - eventualmente attraverso un provvedimento collegato - il lavoro di rimodulazione delle aliquote, da completare con un provvedimento successivo. Non è però del tutto esclusa l'ipotesi di anticipare alcune parti di questa rimodulazione, ad esempio quella che riguarda l'attuale aliquota agevolata del 10 per cento. Alcuni dei servizi che sono attualmente tassati a questo livello (ad esempio ristorazione, alberghi e turismo in genere) potrebbero passare all'aliquota ordinaria del 22 per cento.

Famiglia: fondo unico e asili gratis
Una delle misure simbolo allo studio riguarda gli asili nido: la frequenza dovrebbe diventare gratuita per una fascia consistente di cittadini a reddito medio-basso. Parallelamente viene portato avanti il progetto dell'assegno unico, uno strumento di sostegno ai nuclei con figli destinato ad assorbire i variegati benefici attualmente esistenti (detrazioni Irpef, assegno al nucleo familiare bonus bebè e così via). Il tema è oggetto di uno specifico disegno di legge all'esame del Parlamento ma la legge di Bilancio conterrà con tutta probabilità anche un apposito fondo (valutato in circa 2 miliardi) nel quale far confluire le risorse disponibili. L'assegno unico in quanto tale è però destinato a diventare realtà non prima del 2021.

Frodi: stretta su auto e carburanti
Sarà la parte più consistente delle maggiori entrate che il governo conta di recuperare. Arriverà dal contrasto a specifiche forme di evasione nel settore dei carburanti, che molto spesso si configurano come vere e proprie truffe. I documenti che accompagneranno i camion che trasportano carburante saranno digitalizzati. Ma sul tavolo resta il tema del taglio di alcuni sussidi che hanno un impatto ambientale non positivo: tra questi - esclusi inasprimenti a carico di categorie come agricoltori e autotrasportatori - potrebbe essere oggetto di intervento l'accisa attualmente più favorevole - rispetto alla benzina - che grava sul gasolio. In questo modo potrebbe scattare però un aumento di qualche centesimo al distributore per il carburante diesel.

Investimenti: infrastrutture col bollino verde
Una dotazione aggiuntiva per gli investimenti che vale una cinquantina di miliardi in un orizzonte di molti anni e circa 9 nel prossimo triennio. Il nuovo fondo a cui lavora il governo sarà diviso a metà tra lo Stato centrale e le amministrazioni territoriali. Ma la vera novità dovrebbe riguardare la qualità degli investimenti, che saranno finalizzati al progetto di green new deal: si punta ad istituire una vera e propria certificazione ecologica delle spese, in modo da realizzare infrastrutture ambientalmente e socialmente sostenibili. Gli investimenti certificati avranno la priorità per i finanziamenti. Il piano è coordinato con quello dell'Unione europea che va nella stessa direzione.

Evasione: confisca dei beni e carcere
Sul carcere per i grandi evasori si è consumato un duro scontro all'interno della maggioranza. Non è ancora chiaro se le norme finiranno nel decreto fiscale che sarà approvato lunedì prossimo, oppure se saranno affidate ad un disegno di legge ad hoc collegato alla manovra finanziaria. Il tetto per la punibilità penale dovrebbe scendere da 300 mila a 100 mila euro e la sanzione massima da 6 a 8 anni di carcere. Nel decreto fiscale è stata inserita una norma per estendere la confisca per «sproporzione» anche ai reati da evasione fiscale. Si tratta di una misura oggi applicata ai mafiosi che non possono giustificare con i loro redditi i patrimoni accumulati. Una misura particolarmente invasiva.

Sanita': superticket abolito a metà
Il cosiddetto superticket è una quota di partecipazione richiesta agli utenti del servizio sanitario nazionali per prestazioni come visite ed esami. Si chiama così perché si aggiunge ai prelievi decisi dalle singole Regioni e dunque dovrebbe avere una valenza nazionale, ma in realtà è applicato in modo diversificato: tre Regioni non lo prevedono potendolo sostituire con altre fonti di finanziamento, mentre altre lo utilizzano in maniera graduata in base al reddito. Il valore teorico complessivo è di 800 milioni, che dovrebbero essere presi in carico dallo Stato con altre risorse: per quest'anno l'ipotesi è cancellarne una metà, ma la novità potrebbe scattare solo da metà anno e quindi avere un impatto ulteriormente ridotto.

Tagli: dai ministeri un miliardo
Dai tagli alla spesa pubblica previsti nella manovra dovrebbero arrivare circa 2 miliardi. Il pacchetto di risparmi che garantirà una parte delle coperture della legge di Bilancio inciderà anche sui ministeri, da cui si prevede di raccogliere un miliardo. Già nella scorsa primavera i dicasteri sono stati già colpiti da una dieta piuttosto dura e necessaria per evitare all'Italia l'apertura della procedura d'infrazione. Nel mirino ora ci sono in particolare la Difesa e l'Agricoltura, mentre al riparo ci sarebbero il ministero del Lavoro e quello dei Trasporti. Ancora incerto invece il destino degli enti territoriali, Regioni e Comuni, anche se questi ultimi nei giorni scorsi hanno messo le mani avanti ricordando all'esecutivo i sacrifici già fatti.

Fisco: l'intervento sui rimborsi
Ci sarà la stretta sulle compensazioni nel decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio. Ma non riguarderà i 730 di lavoratori dipendenti e pensionati. L'idea di abbattere i rimborsi maturati da questo tipo di dichiarazioni con le eventuali cartelle di pagamento dovute dagli interessati è tramontata: sarebbe stata una misura troppo drastica. Resta invece la soglia di 5 mila euro per le compensazioni delle partite Iva anche a valere sulle imposte dirette: la possibilità di scalare questi crediti sulle imposte da pagare non sarà automatica ma sottoposta alla presentazione di una dichiarazione, come avviene già da alcuni anni per l'Iva. Quella stretta aveva permesso di recuperare risorse sostanziose, l'estensione alle imposte dirette dovrebbe garantire circa 1 miliardo l'anno.

Pagamenti: premi e sconti con il bancomat
La lotta all'evasione della maggioranza rosso-gialla punta oltre che una serie di misure specifiche come la stretta sulle compensazioni anche sull'incentivazione dell'uso del contante.

Il governo intende applicare il modello già sperimentato in Portogallo, che prevede l'attivazione del contrasto di interessi tra esercenti e fornitori di servizi da una parte e consumatori dall'altra. Per fruire delle attuali detrazioni di imposta sarà richiesto che le relative spese siano state eseguite con mezzi di pagamento tracciabili. Inoltre saranno istituite ulteriori specifiche detrazioni per i consumi in settori a rischio di evasione, come ad esempio quello dei servizi per la casa (idraulici, elettricisti etc.). Ci sarà poi una lotteria con premi fino a un milione sugli scontrini e restituzioni fiscali per chi paga il ristorante con la carta.

Web tax: nel mirino i big della rete
La web tax che il governo si appresta a varare sui giganti della rete potrebbe portare oltre mezzo miliardo in dote alla manovra. Il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, nei giorni scorsi ha annunciato che dall'anno prossimo diventerà operativa la tassa sui colossi internet, di cui si discute dal 2013. Nel mirino ci sono soprattutto le grandi aziende tecnologiche americane come che incassano miliardi pagando pochissime imposte nei paesi dove operano. Si dovrebbe ripartire, salvo correzioni del Parlamento, dal prelievo previsto - ma mai attuato - dal governo M5s-Lega del 3% per le grandi società con almeno 750 milioni di ricavi (almeno 5,5 in Italia). Si punta a incassare 150 milioni nel 2020 e 600 milioni l'anno a regime.
 

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