Liquidazione statali, braccio di ferro su otto anni d'attesa

Liquidazione statali, braccio di ferro su otto anni d'attesa
di Michele Di Branco
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Mercoledì 9 Gennaio 2019, 07:19 - Ultimo aggiornamento: 10:23
ROMA Quota 100 sotto attacco anche da parte dei sindacati. Dopo le proteste di Cisl e Uil nei confronti dell'architettura del decreto che, da quest'anno e fino al 2021, consentirà l'uscita anticipata dal lavoro a chi può vantare almeno 62 anni di età e 38 di contributi, ieri è stato il turno degli esponenti della Cgil.
Nel mirino dell'organismo di Corso Italia due elementi chiave: la disparità di trattamento tra dipendenti privati e pubblico, a danno di questi ultimi, sulle finestre di uscita e l'ipotesi che compare sulla bozza del provvedimento anticipato proprio dal Messaggero, che agli statali venga congelata la liquidazione in attesa del raggiungimento dei requisiti ordinari della legge Fornero: 67 anni.

IN SALITA
A meno che, come si legge nella bozza del decreto, i lavoratori non accendano un mutuo presso una banca per farsi anticipare il Tfr. «Quota 100 ha tuonano la Funzione Pubblica Cgil sarà differita per chi lavora nel pubblico, con la prima finestra disponibile a luglio e con un preavviso, per chi vorrà usufruirne, di sei mesi. Ma soprattutto si legge in una nota ai dipendenti pubblici che andranno in pensione o in pensionamento anticipato, il trattamento di fine rapporto verrà corrisposto al momento in cui il soggetto avrebbe maturato il diritto alla corresponsione. Tradotto: per alcuni dei circa 140 mila dipendenti pubblici interessati dal provvedimento c'è il rischio concreto che aspettino anche fino a 8 anni per avere ciò che gli spetta, la liquidazione».

L'INCOGNITA
Per la Cgil, inoltre, «c'è poi confusione sull'intervento delle banche per l'erogazione anticipata del Tfr. Gli oneri per gli interessi saranno o meno a carico dell'interessato? Da come pare essere scritta la norma, gli interessi saranno a carico dei lavoratori. E in ogni caso quota 100, correlata alla possibilità di farsi anticipare la liquidazione dalle banche, creerà un'evidente discriminazione verso tutti coloro che andranno in pensione ordinariamente e che continueranno a dover subire gli attuali, intollerabili, termini di pagamento». «Dovevano cambiare la Fornero ha concluso la Cgil prefigurando l'eventualità di sollevare il caso di fronte alla Consulta e dovevano valorizzare il lavoro pubblico e invece, senza ascoltare chi quei lavoratori rappresenta, non faranno altro che peggiorare le norme, con l'assurdità di far pagare alle lavoratrici e ai lavoratori gli interessi su ciò che spetta loro».

LA STRADA
Il sistema delle finestre mobili spiega il segretario confederale Uil, Domenico Proietti, - è un artificio appositamente istituito per non dover cambiare il titolo alla manovra che, di fatto, diventa quota 100 e 6 mesi per i privati e 101 per il pubblico». «Chiediamo dice il segretario confederale Cisl, Ignazio Ganga, - che il sindacato venga convocato al più presto per un confronto specifico sulle pensioni: che Quota 100 rappresenti davvero una modalità di accesso flessibile alla pensione per tutti i lavoratori privati e pubblici». Proprio la Cisl da tempo conduce una battaglia per equiparare i tempi di erogazione delle liquidazioni tra dipendenti pubblici e dipendenti privati.
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