Licenziamenti, con il Dl Agosto tornano possibili: i 6 casi previsti

Licenziamenti, con il Dl Agosto tornano possibili: i 6 casi previsti
di Francesco Malfetano
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Martedì 18 Agosto 2020, 19:05 - Ultimo aggiornamento: 19 Agosto, 11:39

Licenziare non è più impossibile possibile. Dal 18 agosto infatti, come previsto dall’ultimo Decreto, è decaduto lo stop totale ai licenziamenti stabilito il 17 marzo scorso per evitare che l’impatto dell’emergenza Covid19 finisse per essere scaricato sui dipendenti lasciandoli a casa da un giorno all'altro. Ora invece, seppur in maniera molto limitata, i datori di lavoro possono ricominciare a sollevare dai rispettivi incarichi i propri dipendenti. Non sempre però, per farlo bisogna rientrare in alcuni casi specifici previsti dal decreto legge n°104 del 14 agosto 2020, oppure in una delle casistiche individuate come possibili dagli esperti del settore.

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Circostanze
Per decreto ad esempio, da oggi sono consentiti i licenziamenti nel caso in cui si dovesse far fronte a 3 precise circostanze. La prima prevede la cessazione definitiva dell’attività dell’impresa (una liquidazione a tutti gli effetti); la seconda un incentivo alla risoluzione del rapporto di lavoro, in seguito ad un accordo collettivo aziendale e con il singolo lavoratore (in questo caso il dipendente non è costretto ad accettare, ma ha la possibilità di ottenere la Naspi) e, l’ultima, il fallimento della società con cessazione delle attività.

Altri casi possibili
I restanti 3 casi non sono contenuti all’interno della norma ma, secondo il parere di diversi esperti, rientrano nelle possibilità perché non espressamente esclusi. Il licenziamento sarebbe quindi possibile al termine delle 18 settimane di cassa integrazione, così come al termine dei 4 mesi di esonero contributivo e, inoltre, come conseguenza di un cambiamento di organico che porta alla chiusura definitiva di una parte dell’azienda.

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