"Facebook non farà parte del lancio del sistema di pagamento Libra – un'associazione fondata da 21 società e nonprofit – in nessuna parte del mondo, senza l'approvazione di tutti i regolatori statunitensi. E sosteniamo il ritardo di Libra fino a quando non saranno affrontate tutte le preoccupazioni dei regolatori statunitensi" afferma Zuckerberg nella testimonianza depositata in vista dell'audizione di oggi. "La politica monetaria – si legge nel testo – è di competenza delle banche centrali, non di Libra. L'associazione Libra non ha intenzione di competere con le valute sovrane o di entrare nell'arena della politica monetaria".
"Sono sicuro che molti speravano che fosse chiunque altro ma non Facebook a portare avanti questa idea" ammette Zuckerberg. Nonostante lo scetticismo generale l'ad di Facebook è intenzionato a difendere la criptovaluta illustrandone i benefici alla Camera, in primis il fatto che "può estendere la leadership finanziaria e i valori dell'America nel mondo funzionando allo stesso tempo come rimedio per le disuguaglianze". "Un miliardo di persone in tutto il mondo, tra cui 14 milioni qui negli Stati Uniti – sottolinea Zuckerberg –non ha accesso a un conto corrente, ma potrebbe usare i telefoni cellulari". Secondo l'ad di Facebook Libra potrebbe essere, dunque, il sistema per evitare che queste persone siano tagliate fuori dal sistema finanziario.
Tra i detrattori di Libra figura anche il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire, il quale – la scorsa settimana a margine delle riunioni del Fondo monetario internazionale e della Banca mondiale a Washington – ha sottolineato che "Libra non è benvenuta in Europa" e vi è l'intenzione di "varare misure con Italia e Germania perché è in gioco la nostra sovranità". Nelle scorse settimane, anche il presidente Donald Trump si era schierato contro. "Non sono un fan di bitcoin e di altre criptovalute, che non sono denaro, e il cui valore è altamente volatile e basato su niente. Se Facebook e altre aziende vogliono diventare una banca devono diventare soggetti a tutte le regolamentazioni bancarie, come le altre banche, sia nazionali sia internazionali". Trump aveva sottolineato il pericolo che certe valute possano "facilitare comportamenti illeciti, incluso il traffico di droga e altre attività illegali". La gestione di Libra è stata affidata a un'entità indipendente, con sede a Ginevra (Svizzera) e come le altre valute virtuali, si basa sulla tecnologia blockchain.
Ma a preoccupare Facebook sono anche i dubbi sollevati dagli investitori. Dopo Visa, MasterCard, Stripe, Mercado Pago e eBay, anche Booking, temendo ripercussioni negative da parte dei regolatori statunitensi e internazionali, ha deciso di voltare le spalle a Libra.
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