Richieste di ragguagli sono state inviate, infatti, anche ai governi di Slovenia, Portogallo e Belgio, ma anche di Francia e Spagna, come ha annunciato la Commissione a Bruxelles. Tuttavia, esponenti comunitari si affrettano a precisare che nessuno di questi casi è considerato grave quanto quello italiano. Non è particolare affatto trascurabile ad esempio che la lettera all'Italia sia stata trasmessa brevi manu dal commissario agli affari monetari Pierre Moscovici direttamente al nostro ministro dell'Economia Giovanni Tria, appena quattro giorni dopo la presentazione del bilancio, quindi a tempo record.
Inoltre, le cinque lettere, oltre a non denunciare deviazioni significative nella traiettoria di finanza pubblica dei paesi in questione, sono firmate dal direttore generale per gli affari economici Marco Buti invece che dal commissario Moscovici e dal vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis, come nel caso dell'Italia a testimoniare un diverso "peso" e richiamo.
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