L'AeroTech Campus, cui partecipa anche l'Università Federico II di Napoli, ospiterà ricercatori, sviluppatori e nuovi team imprenditoriali impegnati nello sviluppo di tecnologie di frontiera da applicare in ambito aerostrutture, utili a garantire e consolidare l'attuale leadership di mercato di Leonardo nel settore. «La sfida per il futuro del Paese passa dalla sua capacità tecnologica e dalla crescita del Mezzogiorno. Leonardo - ha detto Profumo- si candida a giocare un ruolo cruciale per il rilancio competitivo del sistema Italia attraverso un piano di investimenti che necessariamente passa da un patto con le Istituzioni. Il nostro obiettivo è invertire la rotta e rendere i nostri impianti produttivi un'eccellenza del settore manifatturiero. Leonardo è pronta a fare la sua parte e chiediamo agli enti locali e alle amministrazioni centrali di investire nel settore delle aerostrutture al nostro fianco». «L'obiettivo del Campus - ha aggiunto Gaetano Manfredi, rettore della Federico II - è anche quello di attrarre studenti
dall'estero». Manfredi ha poi sottolineato che il 40% dei laureati della facoltà di ingegneria di Napoli, lavorando nel sud Italia, mentre il restante 60% è impiegato nel resto d'Italia e all'estero, ricordando inoltre che a Napoli fu
istituita la prima cattedra italiana di ingegneria aeronautica.
Leonardo è il sesto produttore mondiale di Aerostrutture per velivoli civili e opera in un mercato che prevede 43.000 nuovi aerei nei prossimi 20 anni, per produrre i quali sarà necessario disporre di processi produttivi basati sull'utilizzo di nuove tecnologie.
La Campania è per Leonardo una regione di grande importanza in virtù della storica presenza industriale. Leonardo è il principale attore del Distretto Aerospaziale Campano, è presente sul territorio con cinque divisioni e la joint venture Telespazio, per un totale di oltre 4.500 dipendenti. Le attività di Leonardo in Campania garantiscono lavoro altamente qualificato nei siti produttivi di Pomigliano d'Arco, Nola, Fusaro, Giugliano, Pozzuoli, Benevento e Napoli, con un indotto che coinvolge un'estesa rete di piccole e medie imprese. Le collaborazioni con le università sono parte integrante della strategia di open innovation di Leonardo che mira allo sviluppo di nuove tecnologie, competenze, prodotti e servizi e alla valorizzazione della ricerca di base, la cui ricaduta va a vantaggio anche di altri settori industriali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA