Von Der Leyen: nel 2022 è l'anno della legge sulle quote rosa nei cda delle aziende UE

Von Der Leyen: nel 2022 è l'anno della legge sulle quote rosa nei cda delle aziende UE
di Franca Giansoldati
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Giovedì 13 Gennaio 2022, 09:53 - Ultimo aggiornamento: 10:09

Ursula Von der Leyen si è detta fiduciosa. E' certa che il 2022 sia l'anno buono per sbloccare lo stallo che finora ha impedito una legge comunitaria per aumentare le donne nei consigli di amministrazione. La presidente della Commissione Europea, dopo un colloquio con il presidente francese Macron – precedentemente dubbioso ad una legislazione europea del genere – è «determinata» a portare avanti questo cammino. Lo ha annunciato in una lunga intervista al Financial Times, ricordando che una rappresentanza più equilibrata di genere ai piani alti del mondo dell'industria e della finanza porterà solo benefici. «Ho imparato che, per avere una quota minima di donne nei consigli di amministrazione, è necessario un quadro giuridico apposito per spingere le aziende nella giusta direzione» ha affermato.

La Francia si è detta disposta ad affrettare la direttiva proposta dalla Von Der Leyen durante il periodo di sei mesi in cui Parigi ha la presidenza di turno.

Allo stesso tempo sono maturati i tempi anche per una posizione più conciliante da parte di Berlino. 

Von der Leyen ha ipotizzato che i legislatori potrebbero arrivare ad una legge nella prima metà di quest'anno. «È tempo di andare avanti con questo dossier. È rimasto sullo scaffale per dieci anni, ma in questi dieci anni tante cose si sono mosse e c'è più consapevolezza». Se l'Europa vuole crescere c'è bisogno del talento di tutti, uomini e donne, a ogni livello.

La Commissione Ue ha proposto per la prima volta la direttiva sull'equilibrio di genere nei consigli di amministrazione nel 2012, anche se poi è rimasta bloccata a causa dell'opposizione di un certo numero di paesi, tra cui la Germania e alcuni stati nordici e baltici: finora hanno sempre affermato che la delicata questione sarebbe materia nazionale e non comune. 

La Germania, infatti, ha già definito quote di genere nei cda, una decina di anni or sono, mentre la Norvegia è stato è stato il primo paese ad introdurre le quote 'rosa' nei cda e la Francia è il Paese europeo in cui vi è la più alta percentuale di donne nei cda.

La proposta a europea a cui fa riferimento la Von Der Leyen riguarda una presenza minima del 40% delle società quotate in borsa e del 33% per le società più piccole (non si applica invece alle piccole e medie imprese). Le aziende quotate che non riuscissero a realizzare questi nuovi standard di parità tra uomini e donne dovrebbero darne conto e spiegare i motivi ma non ci sarebbero sanzioni a livello europeo, semmai spetterebbero (nel caso) agli stati membri. 

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