Un segnale di attenzione ai sindacati e alle parti sociali. È quello che ha voluto dare subito, poche ore dopo il giuramento, il neo ministro del Lavoro, Andrea Orlando: ieri in videoconferenza ha incontrato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, mentre domani sentirà i rappresentanti delle imprese. È stato un primo giro di ricognizione dei problemi sul tavolo del nuovo governo con l’obiettivo, ha detto Orlando, di «avviare un’interlocuzione sulle questioni più stringenti» e definire l’agenda del ministero. Il titolare del Lavoro si è limitato per ora più che altro ad ascoltare, ma ha voluto sottolineare «l’impressionante crescita» della disoccupazione tra i giovani e le donne che reclama, ha spiegato, «misure urgenti e di respiro». I sindacati hanno ribadito prima di tutto la richiesta della proroga della cassa integrazione Covid e dello stop ai licenziamenti, che scade a fine marzo. Un blocco totale mai accettato dalla Confindustria che domani chiederà di nuovo a Orlando di mantenerlo solo per i settori più in sofferenza.
Così il mercato del lavoro ----> Scarica il Pdf
Gli incentivi
Questo pomeriggio ho incontrato in videoconferenza i segretari generali di @cgilnazionale @CislNazionale @UILofficial https://t.co/WZSYZnabzy pic.twitter.com/KmNwKV6MlY
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) February 14, 2021
«Dal confronto sono emerse una serie di questioni molto serie e importanti, aggravate dalla crisi economica e sociale che colpisce il Paese e che richiedono risposte urgenti ed efficaci», ha poi sintetizzato Orlando che ha messo in cima alle priorità ammortizzatori sociali e crisi occupazionale di donne e giovani. La questione dell’allargamento delle tutele per i lavoratori è fondamentale anche per i sindacati. «È importante che il ministro si sia impegnato a portare entro la fine del mese una proposta del governo sulla riforma degli ammortizzatori sociali e di scenario sulle politiche attive», ha osservato Furlan che ha chiesto di «aprire immediatamente i tavoli per dare le giuste tutele ai quei lavoratori oggi esclusi». Entro fine mese, secondo quanto riferito dai sindacati, Orlando metterà dunque a punto una bozza con la proposta di riforma e ci sarà un nuovo incontro. L’obiettivo resta quello di estendere le garanzie per chi resta senza lavoro anche ai dipendenti delle piccole imprese, ora tagliati fuori, e agli autonomi. Disegnare insomma un sistema di protezione universale. Anche se resta il nodo di come finanziarlo. E poi c’è anche il tema di quali strumenti mettere in campo quando finisce il periodo di copertura dei sostegni. «Serve arrivare in tempi brevi a una riforma per un sistema di ammortizzatori sociali pubblico e universale dentro un regime assicurativo, in grado di garantire tutele e diritti uguali per tutti», ha riassunto Landini.
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La previdenza
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Andrea Orlando giura da Ministro del Lavoro