Lavoro, mercato sconta effetto Covid

Lavoro, mercato sconta effetto Covid
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Lunedì 22 Marzo 2021, 14:45 - Ultimo aggiornamento: 14:46

L'occupazione è scesa nel 4° trimestre 2020. Lo conferma il rapporto trimestrale sviluppato congiuntamente da Istat, INPS, INAIL ed ANPAL, che attinge ai dati in possesso dei quattro Istituti. L'input di lavoro misurato in termini di ULA (Unità di lavoro equivalenti a tempo pieno) diminuisce dell'1,7% rispetto al trimestre precedente e del 7,3% su base annua, allineandosi ad un PIL che ha segnato un calo rispettivamente dell'1,9% e del 6,6%. Nonostante questo l'occupazione è risultata in crescita rispetto al trimestre precedente.

Dipendenti in crescita su trimestre

La crescita dei dipendenti riprende in termini sia di occupati (+0,3%) che di posizioni lavorative (+0,3%). L'aumento delle posizioni lavorative dipendenti del settore privato extra-agricolo è il risultato di una lieve riduzione nell'industria in senso stretto (-0,1%, -3 mila posizioni), più che compensata dalla crescita nelle costruzioni (+1,3%, +12 mila posizioni) e nei servizi (+0,4%, +31 mila posizioni).

Secondo il Ministero del Lavoro, nel quarto trimestre, e attivazioni sono state 2 milioni 336 mila (+10,9% in tre mesi) e le cessazioni 2 milioni 94 mila (+11,9%).

La crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti (+243 mila) riguarda sia il tempo determinato (+175 mila) sia il tempo indeterminato (+67 mila).

Ma la differenza sul 2019 è ancora negativa

In termini tendenziali, l'occupazione dipendente continua a ridursi con riferimento agli occupati (-1,6%) e alle posizioni lavorative dei settori dell'industria e dei servizi (-1,7%). L'aumento delle posizioni lavorative (+278 mila rispetto al quarto trimestre del 2019) è concentrato soprattutto nei comparti dell'istruzione e dei servizi alle famiglie.

Per le posizioni lavorative a tempo indeterminato prosegue la crescita (+333 mila, mentre la dinamica delle posizioni a tempo determinato risulta ancora negativa (-55 mila).

Boom di prestazioni occasionali con Libretto famiglia

Il lavoro indipendente presenta un lieve aumento in termini congiunturali (+7 mila occupati, +0,1%) ma continua a diminuire su base annua (-129 mila occupati, -2,4%).

Dopo quasi sei anni di crescita e il calo ininterrotto dal 2019, nel quarto trimestre 2020 il numero dei lavoratori in somministrazione mostra un aumento tendenziale portandosi a 399 mila unità (+11 mila, +2,8%). Il numero dei lavoratori a chiamata o intermittenti è invece ancora in calo a ritmi sostenuti (-111 mila, -42,1%) attestandosi a 153 mila unità.

Nel 2020 il Contratto di Prestazione Occasionale ha visto mediamente coinvolti, ogni mese, circa 13 mila lavoratori (19 mila in media mensile nel 2019). Il numero di lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia – nel 2019 mediamente 9 mila unità ogni mese – a seguito delle disposizioni del c.d. bonus baby-sitting, da marzo 2020 ha avuto un progressivo aumento che ha portato a superare le 300 mila unità a giugno 2020; da settembre però il numero mensile è stato di circa 11 mila soggetti, ritornato in linea con i livelli del 2019.

Infortuni in aumento su effetto Covid

Gli infortuni sul lavoro, accaduti e denunciati all'Inail, nel quarto trimestre del 2020 sono stati 176 mila (162 mila in occasione di lavoro e 14 mila in itinere), quasi 36 mila denunce in più (+25,8%) rispetto all'analogo trimestre del 2019; quelli con esito mortale sono stati 223 (179 in occasione di lavoro e 44 in itinere), 10 in più rispetto al quarto trimestre del 2019.

L'aumento delle denunce di infortunio sul lavoro è influenzato dalla seconda ondata di contagi da Covid-19 manifestatasi proprio negli ultimi tre mesi dell'anno: al 31 dicembre 2020 sono state circa 75 mila le denunce da contagio in ambito lavorativo relative al quarto trimestre. Al netto di questi casi si rileverebbe un sensibile calo (intorno al 30%) degli infortuni "tradizionali", sia in complesso che mortali, per effetto della chiusura temporanea o totale di alcune attività e del ricorso allo smart working.

Le malattie professionali denunciate all'Inail e protocollate nel quarto trimestre del 2020 sono state 13.374, in calo di 2.842 casi (-17,5%) rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. La riduzione è più marcata rispetto al trimestre precedente (-10%) e risente ancora dello stato di emergenza dovuto al protrarsi della pandemia da nuovo Coronavirus.


 

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