L'obiettivo della ministra Calderone è, in primo luogo, ascoltare le posizioni e le richieste, per poi fare una sintesi e mettere sul tavolo le proposte. Un confronto ritenuto essenziale non solo sui temi del lavoro e delle pensioni ma in generale sulle emergenze economiche e sociali su cui i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri hanno chiesto un incontro direttamente alla premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Tutti i dossier richiedono risorse, e quindi un confronto con il ministero dell'Economia, in un contesto di coperta sempre più corta. I sindacati hanno già detto che non si accontenteranno di un dialogo: vogliono una vera trattativa.
In tema di pensioni, l'obiettivo dell'esecutivo è anche evitare il ritorno dal 1° gennaio della legge Fornero in forma integrale una volta conclusa a fine dicembre l'esperienza di Quota 102, che garantisce l'uscita con almeno 64 anni d'età e 38 di contribuzione. Allo studio c'è un "premio" per chi rinvia la pensione, una busta paga più pesante di circa un terzo. Ma non tarato sugli over 63 e, probabilmente, non per tutti con la priorità di evitare nuove fughe dal pubblico impiego, a partire dai medici.
I sindacati hanno già chiesto di introdurre un sistema di flessibilità per evitare che ci si trovi a gennaio con la possibilità di andare in pensione solo con almeno 67 anni di età o dopo aver versato 42 anni e 10 mesi di contributi. Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre di costruire una pensione di garanzia per i giovani, dare la possibilità di uscire da 62 anni o con 41 anni di contributi a prescindere dall'età, di riconoscere la diversità tra i lavori e una corsia per le donne.
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