Lavoro: aumentano gli under 35 a capo di imprese agricole, Italia leader in Europa

Lavoro: aumentano gli under 35 a capo di imprese agricole, Italia leader in Europa
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Venerdì 17 Gennaio 2020, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 12:36
Lavorare la terra sta diventando un mestiere sempre più ambito e atttrativo. Nel nostro Paese ci sono oltre 56mila giovani under 35 alla guida di imprese agricole, un primato a livello comunitario con un aumento del +12% negli ultimi cinque anni. È quanto è emerso da un'analisi della Coldiretti sui dati Infocamere al terzo trimestre 2019, presentati in occasione della consegna degli Oscar Green. 

In Italia sono oltre 548mila le aziende condotte da under 35 in tutti i comparti produttivi, dal commercio alla manifattura, dall’abbigliamento ai servizi con il settore agricolo che – evidenzia la Coldiretti – vanta più del 10% del giovani che fanno impresa e creano lavoro. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro della terra dove sette imprese under 35 su dieci operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
 
Secondo un'indagine Coldiretti/Ixè più di otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura.  La capacità di innovazione e di crescita multifunzionale – evidenzia la Coldiretti – porta le aziende agricole dei giovani ad avere una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. La vera novità di questo fenomeno, però, sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna. Tra questi cosiddetti agricoltori di prima generazione la maggior parte è laureta. Anche le donne scelgono il lavoro nei campi: sempre secondo un'analisi Coldiretti/Ixè la componente femminile arriva a un terzo del totale.

«È necessario investire sull’agricoltura che è un settore strategico per far diventare l’Europa più sostenibile con una Politica agricola forte, semplice ed efficace e con risorse adeguate per consentire alle imprese di svolgere un ruolo essenziale nel presidio territoriale, nel contrasto alla crisi climatica e contro il dissesto idrogeologico in un percorso di grande supporto al Green Deal» ha commentato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Tuttavia i giovani imprenditori che si apprestano a fare questo lavoro, potrebbero incontrare un grande stop ossia quello della burocrazia. Un imprenditore su due vede respinti i propri progetti a causa di errori di programmazione delle amministrazioni regionali. In questo modo, inoltre, rischia di perdere i fondi messi a disposizione dall'Unione Europea. Non in tutta Italia è uguale: l'andamento regionale, infatti, appare molto differenziato. Per esempio se in Lombardia è stato bocciato solo il 13% delle domande, in Emilia Romagna il 16%, in Trentino il 22% e in Valle d'Aosta il 23%, i record negativi si registrano invece in Basilicata con il 78%, in Calabria con il 76%, in Puglia con il 75%. 

 
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